Sale il bilancio delle vittime della sparatoria avvenuta ieri mattina nella Yard Navy di Washington D.C. 

Il triste bilancio finale parla infatti di 13 morti ed 8 feriti; tra i deceduti anche Aaron Alexis, ritenuto l'unico responsabile della strage diversamente dalle prime impressioni, quando si asseriva che gli attentatori erano parte di un commando di tre persone.

Alexis, 34 anni, consulente tecnologico dellla Yard Navy, avrebbe agito da solo per una ritorsione dopo che non gli era stato prolungato il contratto, anche se alcune fonti sostengono che egli fosse affetto da "post traumatic stress disorder", fattore piuttosto comune nei militari impegnati in fronti difficili.

Il sindaco della capitale statunitense Vincent Gray ha indetto una conferenza stampa in cui ha specificato che le vittime erano tutte comprese tra i 46 e i 73 anni, mentre tra gli otto feriti solo tre sono stati colpiti da arma da fuoco. 

Alexis aveva avuto incidenti legati all'uso delle armi, anche se questo non aveva compromesso il suo lavoro per lo Stato; nel 2004 venne arrestato per aver sparato alle gomme di un camion parcheggiato vicino casa sua, per cui in realtà non venna mai incriminato, ma per il quale si giustificò di aver avuto un raptus di rabbia e di essere ancora sconvolto per gli attentati dell'11 settembre 2001.

Aaron prima del trasferimento a Washington viveva a Fort Wotrh, in Texas, dove nel 2010 venne coinvolto in una sparatoria, definita dallo stesso Alexis un incidente in quanto il colpo sparato verso l'abitazione del vicino era partito accidentalmente mentre puliva l'arma.