E' faida a Milano. Nel quartiere di QuartoOggiaro, a distanza di soli tre giorni dall'omicidio del fratello Emanuele,anche il fratello Pasquale Tatone èstato freddato a colpi di arma da fuoco ieri 30 ottobre.

Al contrario del fratello, che a causa di problemi ditossicodipendenza, era uscito dal "giro" di prestigio riducendosi a vivere inuna tenda e la nomea del boss la doveva solo al suo cognome, Pasquale Tatoneera considerato il vero leader della famiglia omonima (capitanata dalla mammaRosa detta "Nonna eroina"), che da anni è ai vertici dello spaccio di droga nellapiazza milanese.

L'uomo, che non immaginava di essere anche lui nel mirino,dal momento che girava solo e senza apparenti protezioni, è stato colpito in viaPascarella verso le ore 23.00, a poca distanza da dove era stato ucciso ilfratello.

Si trovava a bordo della sua macchina e presumibilmentestava tornando verso casa (la famiglia Tatone ha da sempre la base in via Lopez8, nel cuore di Quarto Oggiaro) e lì è stato freddato.

Il pm incaricato di gestire il caso, Alessandro Gobbis, stacercando di ricostruire non tanto il movente del triplice omicidio (insieme adEmanuele Tatone fu colpito a morte anche il suo autista Paolo Simone) che èlegato senza alcun dubbio al mondo che gravita intorno allo spaccio di droga,ma soprattutto il gruppo di malviventi che potrebbero aver pianificato l'eliminazionequasi scientifica della famiglia Tatone, forse per usurparne e togliere la lorofetta del mercato di sostanze stupefacenti.

La paura degli inquirenti è che questo sia solo l'inizio diuna faida sanguinosa e che vi possano essere implicate anche organizzazioni malavitosepotenti ed esterne al quartiere; percolpire sono state usate armi diverse (pallettoni di calibro 12 per Pasquale,revolver per Emanuele), segno che ci sono più persone implicate e che si trattadi veri "professionisti del settore", considerando anche le modalità (simili aduna esecuzione visto che entrambi i fratelli sembra siano stati "finiti" con unultimo colpo alla testa) .

Il tentativo di creare un "vuoto di potere" vede Quarto Oggiaro nuovamente alla ribalta delle cronache. Era dal 2009 che non si sparava nel quartiere dormitorio sortonegli anni 60 alle porte di Milano e famoso per il potente flusso migratorioproveniente dal Sud Italia. Allora a cadere fu un altro cognome storico della storiadella malavita milanese: FrancoCrisafulli, fratello di Biagio detto appunto il "re di Quarto" per ilcomando esercitato sul mercato della droga, grazie al felice "connubio" tra ilmondo della mafia (i Crisafulli sono originari di Ragusa) e quello 'ndrangheta delnord delle famiglie Sergi e Papalia, radicate da anni a Buccinasco.