La visita ufficiale di Papa Francesco al presidente Napolitano (Quirinale, ieri, 14 novembre 2013) è la notizia del giorno sulle prime pagine dei quotidiani di oggi; in alcuni con la foto dei due protagonisti.

In Italia clima avvelenato

Il Corriere della Sera titola "Un appello alla concordia". La Repubblica riporta invece una frase di Napolitano: "Lei ci insegna il dialogo, ma il clima è avvelenato”.

Il Messaggero propone in fotografia un primo piano di entrambi mentre guardano in alto: Napolitano mostra l’indice levato e la didascalia è “In Italia clima avvelenato”.

La stessa frase è ripresa dal Mattino e dall’Unità con l’identica immagine.

Siamo nelle mani di Dio

La stessa immagine, a mezzo busto, compare sul Resto del Carlino, sul Giorno e sulla Nazione: la didascalia si riferisce allegoricamente al dito puntato verso il cielo da Napolitano che dice al Papa sorridente: "Siamo nelle mani di Dio”.

L’emblematica foto è trattata diversamente dal Gazzettino. Didascalia: "Napolitano al Papa: clima avvelenato”. E subito sotto è accostata un’altra didascalia avvelenata: "Il Pdl attacca ma il Colle sta a guardare”.

Il Secolo XIX sceglie la foto di Francesco di spalle, mentre scende dall’auto personale e informa: "Il papa in utilitaria al Colle per parlare di povertà”.

Si incoraggi insieme la solidarietà

Avvenire, giornale della Santa Sede, dedica all’evento storico molto più spazio degli altri quotidiani: titolo “Amore e dialogo per l’Italia”; sottotitolo: "Francesco al Quirinale: si incoraggi insieme la solidarietà. Napolitano: clima avvelenato: il suo esempio sia di stimolo”. Sommario: "Il fatto.

Prima visita di papa Bergoglio al presidente della Repubblica. L’esortazione per il lavoro e la famiglia: "Busso alla porta di ogni abitante”. Dal capo dello Stato richiamo alle sfide antropologiche.

Qualche riflessione di Napolitano

Dai discorsi dei due vegliardi sono emerse considerazioni sagge ed edificanti. Napolitano ha sottolineato che nel “clima avvelenato e destabilizzante” dell’Italia attuale, la Chiesa Cattolica, nella figura di papa Francesco, trasmette speranza e “nuove prospettive”.

L’esortazione è “dialogo con tutti” seguendo l’esempio papale e ritrovando la “cultura dell’incontro” assente nella politica nazionale.

Nel messaggio del pontefice, Napolitano ha colto l’espressione di “amore per gli altri” che dà speranza di “combattere il dilagare dell'egoismo, dell'insensibilità sociale, del più spregiudicato culto del proprio tornaconto personale”.

Disoccupazione e lavoro

“Giorgio e Jorge” hanno manifestato sintonia sull’angoscioso tema del lavoro che non c’è e crea milioni di disoccupati. Per Napolitano urge una “larga mobilitazione delle coscienze e delle energie, innanzitutto morali” per fare fronte alla nuove sfide internazionali.

Sulla crisi morale della politica italiana, Napolitano ha esortato a“levare più in alto lo sguardo e riguadagnare lungimiranza facendo nascere da questa elevata occasione d'incontro un impegno comparabile a quello di cui Santità Francesco ci sta dando l'esempio”.

Con voce accorata, Giorgio ha aggiunto, rivolto a Francesco: "Quanto siamo lontani nel nostro Paese da quella 'cultura dell'incontro' che Ella ama invocare, da quella sua invocazione, dialogo, dialogo, dialogo”.

E poi: “Noi che in Italia esercitiamo funzioni di rappresentanza e di guida nelle istituzioni politiche, siamo immersi in una faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del Paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante”.

E ha concluso:“Non vorrei che la solennità formale propria di questa cerimonia appannasse l'espressione dei genuini sentimenti di vicinanza e affetto” che “ci toccano ben al di là del tessuto dei rapporti tra Stato e Chiesa”.