E' trascorsa un'altra giornata di vane ricerca dell'aereo Malaysia Airlines MH370 sparito sabato con i suoi 239 passeggeri. Le autorità barcollano nel buio più totale e nell'incertezza, dovuta ad una serie di annunci e smentite arrivate dal governo di Kuala Lumpur, è stata anche ampliata l'area delle ricerche.

In giornata infatti, il giornale statunitense Wall Street Journal ha accennato al fatto che l'areo avrebbe proseguito per altre 4 ore dalla scomparsa dei radar, sorvolando per quasi altri 4mila chilometri l'Oceano Indiano. Tale notizia sarebbe nata dal contatto del giornale con alcuni investigatori, a loro volta in contatto sia con la Boeing che con la Rolls Royce, la casa costruttrice dei motori.

Il giornale sarebbe poi stato smentito nel pomeriggio dal ministro malaysiano Hishammuddin Hussein, che ha messo in dubbio la ricezione da parte della Rolls Royce di segnali dall'aereo in quanto i motori non inviano segnali continui ma ad intermittenze programmate. Vano è stato anche l'avvistamento da parte di satelliti cinesi di "tre grossi oggetti galleggianti", ad est della rotta originaria del Malaysia Airlines MH370, detriti presto catalogati come " non collegati" al volo sparito.

"Non ci sono precedenti per una situazione del genere. L'aereo si è volatilizzato", ha dichiarato su twitter il ministro Hishammuddin, mentre invece il primo ministro cinese Li Keqiang ha promesso: "che il Paese continuerà le ricerche finché ci sarà un barlume di speranza".


Insieme a quelle dei politici iniziano ad arrivare anche le prime dichiarazioni dei parenti delle vittime, che iniziano ad essere completamente logorati dalla totale assenza di notizie: "Ogni giorno sembra un'eternità", ha dichiarato alla Cnn, emittente televisiva statunitense, la moglie di uno dei passeggeri, che attualmente è ancora corretto definire come "dispersi".