Piovono bombe dal cielo in Pakistan, esattamente nel Waziristan settentrionale, regione tribale che si trova al confine con l'Afghanistan. Una serie di raid aerei si è violentemente abbattuta sul territorio in cui si rifugia la maggioranza dei militanti e guerriglieri stranieri, in perenna lotta contro il sistema e le autorità governative del Paese dell'Asia meridionale.
L'attacco dal cielo è avvenuto su decisione del Governo della Repubblica islamica pachistana, in risposta ad un attentato effettuato all'aeroporto internazionale di Karachi che, qualche giorno fa, ha ucciso circa 36 persone. L'attacco era stato sferrato con un'azione congiunta tra il Movimento islamico dell'Uzbekistan e i talebani pachistani del TTP. Proprio questi ultimi hanno rivendicato l'attentato attraverso il loro portavoce, Shahidullah Shahid, istigando così la risposta violenta del Governo pachistano.
Prima dei raid aerei che si sono abbattuti sulla regione montagnosa ad ovest di Miranshah, dove si trovano numerose basi e roccaforti di talebani e militanti, nella notte fra martedì 10 e mercoledì 11 giugno, la Cia aveva utilizzato per la prima volta nel 2014 dei droni che avevano attaccato e distrutto la base dei guerriglieri dell'opposizione armata situata nel Waziristan settentrionale, causando almeno 16 morti. I bombardamenti aerei avvenuti nella mattinata di domenica 15 giugno, invece, sono stati ancora più decisi e hanno ucciso circa 150 militanti fra talebani pachistani e rappresentanti del Movimento islamico dell'Uzbekistan.