Sono arrivati a bordo della nave Etna al molo Puntone del porto di Palermo, i 777 migranti che venerdì erano naufragati mentre cercavano di attraversare il mare per giungere dall'Africa del Nord alle coste della Sicilia. Con loro ci sono anche 10 salme di persone che non sono riuscite a sopravvivere quando il gommone che li trasportava si è rovesciato nelle acque marine: sette vittime sono donne. Verranno portate al cimitero di Rotoli, dove saranno effettuate le analisi medico - legali.

Sulla nave carica di migranti che è attraccata a Palermo, ci sono 553 uomini, 68 bambini e 46 donne: grande dispiego di soccorritori, con gazebo per la prima accoglienza, sette ambulanze e circa 100 persone tra forze dell'ordine e personale medico e della Protezione Civile. È stata aperta un'inchiesta dalla procura di Palermo e al porto del capoluogo siciliano è giunto anche il prefetto, Francesca Cannizzo. 

Dopo il naufragio, il primo intervento di soccorso era stato effettuato dalla Guardia Costiera a bordo della nave Dattilo, che è riuscita a recuperare almeno 39 persone, mentre la fregata Scirocco e il pattugliatore Orione della Marina militare si sono lanciati nella zona in cui è avvenuto il rovesciamento del natante per prestare ulteriori soccorsi. Successivamente, da queste imbarcazioni, i naufraghi superstiti sono stati poi trasportati sulla nave Etna, diretta a Palermo. Intanto, a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, è stato recuperato uno dei naufraghi che hanno subito delle ustioni chimiche. L'uomo è sotto shock e, disperato, ha raccontato di avere perso la moglie e il figlio. Le ricerche proseguono, nel Canale di Sicilia, per cercare di recuperare gli altri 41 dispersi.