Due ore di agonia e di rantoli di sofferenza per Joseph Wood, prima di morire per l'effetto dei farmaci iniettati durante la procedura per un'esecuzione capitale in Arizona, negli Stati Uniti. Si tratta dell'ennesimo caso, in pochi mesi, di un condannato a morte che dopo l'iniezione letale soffre di atroci dolori e si spegne dopo molte ore, fra rantoli e sofferenze. Un giornalista dell'Ap, che era presente al momento della condanna, ha affermato di aver contato circa 600 rantoli di Wood in quasi due ore, prima che chiudesse gli occhi per sempre.

Immancabili e inevitabili le polemiche: negli ultimi mesi, si sono verificati diversi casi di condanne a morte andate male. Di solito, dopo l'iniezione, la morte dovrebbe sopraggiungere entro 10 minuti, invece queste persone muoiono dopo molte ore in cui soffrono e, in alcuni casi, si dimenano o si lamentano per il dolore. La governatrice dell'Arizona ha subito aperto un'inchiesta, mentre dal carcere hanno fatto sapere di aver seguito alla lettera tutta la procedura.

Joseph Wood, 55 anni, era stato condannato nel 1991 per aver ucciso la fidanzata Debra Diez e il padre della donna, Eugenee, all'interno di un'autofficina. La pena di morte era stata confermata dalla sentenza della Corte Suprema. Dura la reazione dei familiari delle vittime alle polemiche seguite alla lunga e sofferta morte dell'assassino nel carcere dell'Arizona. Jeanne Brown, sorella e figlia delle due persone uccise da Wood, ha affermato che quest'ultimo non ha sofferto prima di spegnersi e, anche se dovesse aver sentito dolore, avrebbe avuto la giusta punizione per quello che ha fatto: "non immaginate neanche cosa significhi vedere una sorella e una padre morti in una pozza di sangue". Anche il marito, Richard, è intervenuto e senza mezzi termini se l'è presa con coloro che hanno protestato per le sofferenze provate da un assassino prima della morte: "ha commesso un omicidio orribile e voi vi preoccupate dei farmaci".

Nel mese di gennaio, nell'Ohio, si era verificato il primo caso dell'anno di pena di morte andata male: Dennis McGuire ha ansimato e sofferto per 26 minuti prima di morire, mentre ad aprile c'è stato il secondo episodio che ha coinvolto Clayton Lockett, in Oklahoma, morto dopo 43 minuti di rantoli e urla di dolore. Sotto accusa sono finiti i farmaci utilizzati per creare il cocktail letale. Pare, infatti, che le case farmaceutiche europee non mettano facilmente a disposizione delle prigioni americane i medicinali per le esecuzioni, costringendo di conseguenza i diversi penitenziari a sperimentare in maniera autonoma nuove soluzioni per avere dei cocktail di farmaci in grado di uccidere i detenuti.