La guerra nella Striscia di Gaza sembra intensificarsi anziché dare una leggera tregua a coloro che quotidianamente vedono la loro vita coinvolta in bombardamenti e continue esplosioni. Il bilancio delle vittime continua a salire considerevolmente sopratutto dopo che nella Striscia di Gaza sono stati scoperti altri undici cadaveri e altre sedici vittime tra le macerie create dai bombardamenti. E i razzi e le bombe sembrano colpire anche le singole famiglie. Proprio a Rafah è stata sterminata un'intera famiglia composta da circa nove persone di cui sette erano bambini.
I morti nelle ultime 24 ore sono circa 120 ma in totale se ne contano anche oltre cinquecento. Le vittime israeliane sono invece tredici.
L'Onu entra in campo insieme agli Stati Uniti
Forte è il "cessate il fuoco" chiesto sia dagli Stati Uniti e dall'Onu ma né Israele e né Hamas intendono darsi tregua. Nessun passo indietro da nessuna delle due parti. Hamas infatti ha infatti assicurato che non cederà a nessuna richiesta e non si arrenderà mai al nemico anche se questo sta costando la vita a molti palestinesi. Il premier israeliano ha invece intenzione di continuare e completare la guerra in corso con la volontà di riportare la pace nel sud della regione e nel centro soprattutto perché non hanno deciso autonomamente di entrare in questa campagna di guerra.
Una guerra imposta me che non vogliono perdere.
La trattativa del "cessate il fuoco" chiesta dall'Onu non fa molti passi in avanti nemmeno dopo che nella regione è arrivato il segretario americano John Kerry con la richiesta di tregua che arriva direttamente da Barack Obama. Per il segretario John Kerry ci deve essere una tregua al più presto possibile, un accordo che ripristini quello già effettuato nel 2012.
Ban Ki-moon invece, segretario dell'Onu, ha parlato e ha descritto le atrocità e le disgrazie che questa guerra sta comportando. Per la Lega Araba si tratta di azioni molto violente e criminali. L'attacco contro Gaza viene definito crimine di guerra contro tutti i civili coinvolti.