Il tragico destino del Malaysia Airlines Flight MH17, abbattuto da un missile in Ucraina orientale uccidendo tutti i 298 passeggeri a bordo, ha gettato una nuova e preoccupante luce sulle numerose "e curiose" dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin. Dichiarazioni rilasciate nel mese di febbraio. Cinque mesi fa Putin aveva inviato truppe di intelligence militari per prendere il controllo della penisola della Crimea nell'Ucraina meridionale. Appena tre settimane più tardi, Mosca invadeva la regione. Gli ucraini residenti nella zona più a nord a Donetsk e Luhansk hanno visto presi d'assalto gli edifici amministrativi, e di conseguenza chiesero con forza l'indipendenza da Kiev.

Gli agenti dei servizi segreti russi hanno iniziato la loro opera di rastrellamento scivolando attraverso il confine per organizzare le milizie. Nei mesi successivi, Mosca ha fornito ai guerriglieri separatisti artiglieria, carri armati e armi antiaeree.



L'obiettivo di Putin sembrava essere quello di mettere pressione sui leader dell'Ucraina al fine di negoziare con i ribelli. Quest'ultimi, dal canto loro, offrivano autonomia costituzionale nelle regioni orientali del Paese. Intimidita dalla superiorità dell'esercito russo, Kiev sembrava destinata alla caduta ma così non è stato. Questa strategia è risultata evidente anche prima del vile attacco che ha colpito il Malaysia Airlines. Subito dopo la sua elezione nel maggio scorso, infatti, il nuovo presidente dell'Ucraina, Petro Poroshenko, ha lanciato una decisa campagna militare per schiacciare i guerriglieri separatisti.

Anche se disposto a negoziare con Putin, quest'ultimo non ha mostrato alcuna inclinazione a parlare con il popolo, rafforzando sempre di più le sue convinzioni. Il successo dell'operazione di Poroshenko - ha spiegato recentemente Mosca - ha fornito le deleghe necessarie affinchè il sistema missilistico Buk (completamente guidato dai radar) possa distruggere gli aerei militari ucraini che volano ad alta quota.

Tali missili dispongono, inoltre, del potenziale per colpire gli aeromobili commerciali che ancora adesso continuano ad attraversare la zona del conflitto. Adesso Putin dovrà dare molte risposte. L'Europa deve capire cosa ha in mente il premier russo.