Adesso è ufficiale: venerdì 1° agosto "L'Unità" pubblicherà il suo ultimo numero, poi chiuderà per mancanza di fondi. Lo storico quotidiano di sinistra, fondato da Antonio Gramsci nel 1924 non è riuscito a risollevarsi dalla crisi finanziaria che l'aveva colpito e "Nuova Iniziativa Editoriale", la società editrice, è stata costretta a diramare il comunicato che in molti si aspettavano, ma che in tanti non avrebbero mai voluto leggere: "il giornale sospenderà le pubblicazioni dal 1° agosto 2014". Per il quotidiano romano si tratta della terza chiusura nella sua storia. La prima avvenne in epoca fascista per questioni puramente politiche, mentre la seconda si verificò tra il luglio del 2000 e il marzo del 2001 per problemi economici. Dunque, dopo 13 anni, ancora la mancanza di liquidità costringe il giornale di sinistra a fallire per l'ennesima volta. Dalla società in liquidazione che gestiva L'Unità, fanno sapere che il caso passerà sotto la gestione di un commissario che dovrà valutare se si potrà continuare o se sarà necessario chiudere completamente. "Il rischio è che si faccia avanti qualcuno che vuole prendere solo il marchio", dicono dalla Nie, lanciando poi un appello al Partito Democratico affinché si possa impegnare per evitare che 80 lavoratori finiscano disoccupati.

A proposito del Pd, alla notizia della chiusura del quotidiano, il premier Matteo Renzi ha reagito in maniera un po' polemica, volendo togliersi un sassolino dalla scarpa e affermando che L'Unità non è mai stato un giornale legato al suo partito, anzi: "se lo fosse non chiuderebbe". Il vicesegretario del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, ricorda invece come adesso ci debba essere una grande presa di responsabilità per arrivare a soluzioni concrete che garantiscano la sopravvivenza del giornale e soprattutto non tolgano il lavoro ai numerosi giornalisti che in questo periodo difficile hanno continuato a garantire la pubblicazione del quotidiano. Il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi ha sottolineato come, negli ultimi mesi, non siano mai giunte proposte concrete in grado di garantire un futuro al giornale romano. Per questo motivo ha rimarcato che ora c'è bisogno di proposte: "economico finanziarie ed editoriali certe", con il Partito Democratico impegnato al massimo per giungere ad una conclusione positiva di questa triste vicenda. Amareggiati e delusi i giornalisti de L'Unità i quali, tramite una nota del comitato di redazione, hanno dichiarato che dopo tre mesi di dura battaglia per la sopravvivenza: "hanno ucciso l'Unità". I lavoratori hanno puntato il dito contro la società editrice che sarebbe stata incapace di raggiungere intese economiche che avrebbero potuto salvare il quotidiano e molti posti di lavoro. In chiusura della nota, i giornalisti affermano che, naturalmente, faranno di tutto per far valere i loro diritti di lavoratori nelle sedi legali adeguate.