L'ha sorpreso sul letto mentre abusava del figlio di 11 anni. Così, un padre 35enne della Florida, accecato dalla rabbia, si è avventato sul baby-sitter e soltanto dopo averlo riempito di calci e pugni fino a farlo svenire, ha avvisato la polizia raccontando l'accaduto e chiedendo che andassero ad arrestarlo. Ha avuto anche la premura di avvisare i poliziotti che c'era bisogno anche di un'ambulanza: "Sta a terra in una pozza di sangue", avrebbe detto agli agenti.
La vicenda è avvenuta a Daytona Beach, città della Florida e il baby - sitter che si è reso protagonista di questa terribile storia di abusi su un ragazzino di 11 anni si chiama Raymond Frolander, diciottenne. Quando la polizia è arrivata in casa dell'uomo che l'aveva avvisata, ha effettivamente trovato il giovane a terra, svenuto e col volto tumefatto e ricoperto di sangue. Il padre del bambino lo aveva picchiato con violenza a calci e pugni, fermandosi soltanto quando si è accorto che il baby sitter era ormai sul pavimento privo di sensi. Frolander era un vicino di casa e non era la prima volta che si occupava del ragazzino.
Una volta arrestato, il diciottenne ha confessato e ha ammesso le sue colpe. Addirittura, ha affermato che le violenze e gli abusi sul bambino andavano avanti ormai da 3 anni, da quando cioè, il figlio del vicino di casa, aveva appena 8 anni. Nel corso della sua deposizione, Frolander è sceso anche nei dettagli, dicendo di aver praticato rapporti orali e di essersi fatto toccare nelle parti intime dal bambino, nonostante questi non volesse. Inoltre, in questo lungo periodo, il giovane avrebbe approfittato della paura del ragazzino che non sarebbe mai riuscito a dire nulla al genitore. Ora si trova in galera e su di lui pende un'accusa per violenza sessuale: siccome è avvenuta su un minore di 12 anni, non potrà uscire su cauzione.
Il padre del ragazzino vittima delle violenze del baby sitter, ha detto alla polizia che, nonostante avesse il volto completamente tumefatto, non ha colpito Frolander con nessun oggetto ma solo con calci e pugni. In merito all'operato del genitore, il capo della polizia di Dayotna Beach ha fatto sapere che non ci sarà alcun provvedimento contro di lui, perché ha agito come qualsiasi altro padre avrebbe fatto per proteggere il figlio.