Non solo l'ebola ma anche la lebbra. Sì perché in queste ore a Treviso è stato registrato un caso di lebbra seppur lieve e in Italia è subito scoppiato "l'allarme lebbra", proprio come nei giorni scorsi era partito "l'allarme ebola" dopo che sul web era circolata una falsa notizia (smentita categoricamente dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin) di alcuni casi di virus riscontrati a Lampedusa. La situazione per quanto riguarda il caso di lebbra registrato a Treviso, però, è decisamente diversa, visto che ci troviamo di fronte ad un caso certo di malattia: ecco nel dettaglio le ultime news di oggi e le dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Allarme lebbra a Treviso: le ultime news di oggi
La notizia del caso di lebbra riscontrato a Treviso si è diffusa nella giornata di ieri: ad essere stato colpito dalla malattia è un senegalese di circa 37 anni residente nel nostro Paese da oltre 8 anni. Il tutto è iniziano qualche giorno fa quando il paziente bengalese era stato ricoverato per sintomatologia di tipo cardiologico in unità coronarica. Immediatamente è stato effettuato uno studio emodinamico e sulla base della sintomatologia sono state effettuate biopsie cutanee. I referti medici sono stati analizzati e studiati con massima precisione e delicatezza ma il risultato finale è stato quello di una forma di lebbra. I medici tendono a precisare che si tratta di una forma lieve di lebbra, che non sarebbe contagiosa e di cui ogni anno nel nostro Paese vengono riscontrati circa dieci casi.
Il Ministro Zaia, però, in queste ore ha detto la sua sul caso di lebbra registrato a Treviso, affermando che si tratta di un segnale decisamente brutto per il nostro Paese, visto che ci troviamo di fronte ad una malattia che credevamo di aver debellato nel corso degli anni. Il presidente della regione Veneto ha ricordato anche il caso della giovane donna morta qualche mese fa per tubercolosi, aggiungendo che ci troviamo di fronte alla ricomparsa di malattie infettive di cui non si sentiva parlare da oltre 200 anni.