Sempre aperto il rebus investigativo legato alla scomparsa di Elena Ceste: nelle ultime ore è trapelata la notizia che il di lei marito potrebbe essere accusato di avere deliberatamente lasciato degli abiti appartenuti alla moglie (che non erano mai stati utilizzati) nel giardino dell'abitazione di famiglia. Il quadro investigativo in questo modo si è andato complicando. Questi vestiti potrebbero essere visti come l'indizio di un tentativo di fuga secondo noi poco probabile. Sono stati messi lì ad arte?

Resta invariata comunque la posizione dei genitori di Elena Ceste che ribadiscono il loro pieno supporto al marito.

E' come se in questa storia mancasse un passaggio chiave che potrebbe fornire nuove, indispensabili chiavi di lettura del caso Elena Ceste, che sta comunque appassionando la pubblica opinione e impegnando duramente i Ris in una serie di attività di una certa importanza.

Tante le ipotesi fatte sul suo destino. Si ipotizzò potesse essere finita in una diga, che fosse seppellita nel giardino di casa, ma il vero pericolo ci pare quello di appiattire tutti questi casi alla troppo elementare equazione: donna scomparsa o uccisa = responsabilità del marito, a causa del forte aumento di casi di femminicidio che hanno caratterizzato le cronache non solo italiane negli ultimi anni. Anni di animi esasperati da una crisi economica dilagante, ma anche di esplosione di vera e propria follia, con genitori che arrivano ad uccidere i propri figli con modalità a dir poco truculente.

L'attenzione dei Media per Elena Ceste

Anche alcune importanti trasmissioni tv nei mesi scorsi hanno dedicato spazio al caso della donna di Costigliole d'Asti misteriosamente scomparsa nel nulla nascondendo chissà quale segreto inconfessabile oppure rimanendo vittima di un turpe disegno criminale del quale ancora non conosciamo i dettagli. Invano. 

In passato avevamo avevamo già dato notizia dell'arrivo di un messaggio anonimo con le parole del Vangelo tutte da capire ma in casi del genere è storicamente segnalato il manifestarsi di mitomani vittime dei loro deliri e in cerca di un misero quarto d'ora di celebrità.