Ci sono elevate possibilità che le due cooperanti italiane in Siria Vanessa Marzullo di Brembate e Greta Ramelli di Varese, scomparse da qualche giorno, siano state rapite. La Farnesina conferma l'irreperibilità delle due italiane che erano ad Aleppo per seguire progetti umanitari nel settore sanitario e delle risorse idriche. Per risolvere al più presto il caso delle due cooperanti italiane rapite in Siria, la Farnesina ha immediatamente attivato l'Unità di crisi e l'intelligence che in questo momento stanno raccogliendo notizie sull'accaduto.

L'Unità di crisi ha preso immediatamente contatto con le famiglie che vengono costantemente aggiornate sviluppi della vicenda. Le due italiane rapite erano ad Aleppo in Siria dal 28 luglio scorso per portare avanti il progetto umanitario Horryaty, da loro fondato insieme a Roberto Andervill, il quale, ai microfoni dell'Ansa, ha dichiarato di non avere notizie delle due donne da qualche giorno. La Farnesina e le fonti siriane sono d'accordo nell'affermare che sia ancora troppo presto per conoscere la natura del rapimento.

Difficile per ora dire se i responsabili del rapimento delle due italiane Vanessa Marzullo e Greta Ramelli siano criminali comuni in cerca di riscatto oppure appartenenti a qualche milizia.

Nonostante per ora non sia certo neppure il luogo preciso in cui le due cooperanti italiane rapite si trovavano al momento del drammatico evento, fonti locali vicine alla onlus che supportava il progetto delle due cooperanti sembrano essere sicure della responsabilità di alcuni miliziani. Pare proprio che una trentina di militari abbiano circondato la casa in cui abitavano le due italiane la notte tra il 31 luglio e il primo di agosto, rapendo anche delle guardie di sicurezza poi subito liberate.

Nessun gruppo di milizia locale, tuttavia, si è ancora preso la responsabilità del rapimento delle due cooperanti. Non ci resta che attendere aggiornamenti dalla Farnesina che, alacremente, si è già messa al lavoro per risolvere la questione nel più breve tempo possibile.