L'uomo arrestato per il furto dellecartelle cliniche del campione di formula uno Michael Schumacher si èimpiccato in cella, nel carcere di Zurigo. A rivelarlo la magistratura svizzeracon una conferenza stampa. Il sospettato, di cui per il momentonon è stato rivelato il nominativo, era un dirigente della Rega,società di soccorso aereo svizzero che è stata contattata a giugnoper il trasferimento di Schumacher da Grenoble, dove era statoricoverato dalla fine dello scorso dicembre dopo l'incidente con glisci, a Losanna, dove i famigliari del pilota hanno deciso di farproseguire le cure, ed era stato arrestato martedì scorso.
Infatti nello scorso mese di luglio, proprio dopo il trasferimentodi Schumacher in Svizzera, poi avvenuto il 16 giugno con l'interventodi un'altra compagnia che lo ha trasportato via terra, un utente dalmisterioso nick «Kagemusha», aveva inviato delle mail, in varieredazioni giornalistiche di tutto il mondo, nelle quali si dichiaravadisposto ad offrire la cartella segreta con le informazioni clinichedell'ex-pilota di formula uno. Ovviamente l'offerta non era gratis, infatti, Kagemusha avevafissato il prezzo della cartella, sulla quale le redazioni di tuttoil mondo avrebbero voluto mettere le mani, in sessantamila franchisvizzeri, una cifra che convertita in euro si aggira più o meno suicinquantamila.
Ma la polizia francese, nei giorni immediatamente successiviall'invio delle mail, dopo la denuncia di alcune redazioni, erariuscita a risalire al computer dal quale questi messaggi eranopartiti. Il computer si trovava appunto a Zurigo, nella sede della Rega, lasocietà svizzera di elicotteri che era stata contattata perverificare la possibilità di trasportare Micheal Schumacher inelicottero.
Proprio per verificare tale possibilità erano statetrasmesse le informazioni inerenti lo stato di salute del campione diformula uno, che doveva essere compatibile per un elitrasporto. Per rendere più difficile una possibile fuga di notizial'ospedale di Grenoble aveva anche trasmesso la cartella clinicaidentificando il paziente con un nome fittizio, tale «JérémyMartin», ma questo a quanto pare non era bastato a confondere idipendenti della Rega.