Dopo vari avvistamenti, in quest'estate un po' strana, di squali, razze e tartarughe, nel mar Mediterraneo, ora trapela la notizia di un particolare incontro fatto dai biologi per la Fondazione Cetacea con un delfino albino nelle acque vicino Ravenna. Il 29 maggio di quest'anno, esattamente alle 13.30 a 15 miglia dalla costa, nella sacca di Goro, a sud del Delta del Po, è stato avvistato e fotografato uno splendido e raro delfino albino. La notizia, tenuta nascosta, fino ad ora, per tutelare il bellissimo animale, dalla curiosità a volte nociva dei turisti viene resa pubblica dai biologi, mostrando anche le fotografie del mammifero. "Già da tempo si sapeva della probabile esistenza del delfino bianco nel mar mediterraneo - ha spiegato Sauro Pari per la Fondazione Cetacea - perchè ce l'avevano segnalato pescatori e diportisti, ma non era mai stato fotografato; quindi sembrava più una leggenda da pescatori". Poi, in un'uscita in mare dei biologi (un gruppo di ricercatori del Cetacea Verde di Rimini e quelli croati del Blu World Istitute) coinvolti nel progetto NetCet per il controllo e censimento dei cetacei e delle tartarughe in Adriatico, hanno avvistato e finalmente fotografato il mammifero. Finalmente, non era più una leggenda, il delfino albino esisteva e nuotava accanto ad un suo simile di color grigio.
Il delfino albino (uno dei 20 esemplari esistenti in tutto il mondo) è lungo circa 2,50 - 2,70 metri, quindi risulterebbe un esemplare adulto, che è stato chiamato Albus. Senza alcun dubbio, il mammifero più tenero e amato è il delfino; forse per il suo modo di rapportarsi con l'uomo e per il suo socievole di vivere in branco e di accudire la prole, lo rende ancora più affascinante ai nostri occhi. Il delfino, come abbiamo detto, è un mammifero e dunque non può vivere sempre sott'acqua, ha bisogno di respirare ed è per questo che spesso esce in superficie per incrementare aria. Il suo corpo, come ogni cetaceo, è estremamente idrodinamico, e la sua forma gli permette di nuotare molto agilmente. Riesce a raggiungere una velocità massima di circa 45 km/h e resiste per lunghi periodi a mantenere una velocità di 18 - 20 km/h. La durata di vita, in media, si aggira tra i 20 e 30 anni. Una curiosità, invece, riguarda il suo modo di bere; infatti, non beve l'acqua del mare filtrandola, ma l'assorbe direttamente dalle prede che mangia.
"La particolarità dell'avvistamento, oltre che per il colore di Albus, è che non stava nuotando da solo, ma in compagnia. A volte gli albini, nelle diverse specie, vengono emarginati dai loro simili - spiega Pari - non per una forma di razzismo, ma per preservare l'incolumità del branco da eventuali attacchi, in quanto il colore bianco attirerebbe più facilmente i predatori. Invece per Albus questo non è successo". Ora che la stagione estiva sta volgendo al termine, conclude Pari, la caccia dei curiosi, si potrà tenere sotto controllo, evitando così di compromettere le condizioni di salute di Albus e del suo branco.