Scozia: le urne sono chiuse da poche ore. A Edimburgo alcuni pub hanno chiesto il permesso di rimanere aperti durante tutta la notte in modo che la gente potesse attendere insieme i risultati dello spoglio dei voti. La suspense è altissima, I migliori sondaggisti mondiali hanno dato forfait dichiarando che probabilmente si sono sbagliati, nel dare vincente il No. Troppi gli indecisi, troppa gente è andata a votare rispetto al solito. E' più facile pensare che coloro che sono tornati al voto dopo anni che non partecipavano siano proprio gli indipendentisti più duri, quelli che non si abbassano a collaborare con l'Inghilterra nemmeno mettendo il segno di una matita su un foglio.
Obama si è pronunciato contro la secessione della Scozia dall'Inghilterra, e probabilmente, anzi, quasi sicuramente anche se non è stato riportato da nessun giornale, Putin si è pronunciato a favore. Il Governatore della Lombardia non ha fatto mistero di tifare per il Si e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini si trova a Edimburgo, in queste ore, insieme ad alcuni consiglieri regionali di Liguria e Lombardia. Renzi, invece, non dice nulla così come non dice nulla Napolitano: sono troppo impegnati con i giudici del Csm che non ne vogliono sapere di farsi eleggere.
Non c'è mai stato un momento storico come questa notte, negli ultimi anni. In ogni caso, sia che vincano i Sì sia che vincano i No, la Scozia avrà vinto.
Se vincono i Sì la Scozia sarà libera di autogovernasi e autodeterminarsi dopo ben 400 anni di matrimonio forzato con l'Inghilterra. Se vincono i No, invece, il primo ministro Cameron sarà costretto a mantenere una tale mole di promesse e di devoluzione di poteri al parlamento e al governo scozzesi, che forse conviene anche a lui che vincano i Sì.
Se non manterrà le promesse fatte, infatti, la sua sarà una vittoria di Pirro. Tempo qualche mese e ci sarebbe la secessione. Se invece mantiene le promesse potrebbero essere gli inglesi, che non gli perdoneranno le troppe concessioni economiche alla Scozia.
L'Europa dei banchieri e degli Stati trema.Temono l'effetto domino che porterà al voto anche tutte le altre nazioni che hanno sempre rivendicato il diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza.
Chiunque vinca in Scozia non sarà più la stessa Europa. Certamente il Sì degli scozzesi potrebbe accelerare il cambiamento, ma se anche vincesse il No: il voto e la devoluzione di poteri apriranno comunque la strada a quello che ormai sembra un processo naturale e inarrestabile: il cambiamento dell'Europa da Stato di governi a Europa dei popoli e delle regioni.