Il decreto legge sulla libera concorrenza emanato dal governo Renzi sta facendo molto discutere. Sono in molti a non esserne contenti ed accusare il governo di favorire le compagnie di assicurazioni invece di favorire i consumatori.

La Cgia di Mestre, l'associazione che raccoglie i piccoli imprenditori e gli artigiani veneti, ha pubblicato sul suo sito internet alcuni studi in cui si lamenta in modo specifico del fatto che, a parte liberalizzazioni e privatizzazioni sui farmaci e sulla telefonia, tutti i settori che sono stati sottoposti al processo di liberalizzazione, incrementato da decreti a favore della concorrenza, hanno portato ad aumenti di prezzi e tariffe, che sono aumentati con ritmi maggiori di quelli dell'inflazione.

Le statistiche contro il ddl Concorrenza e le liberalizzazioni

La Cgia ha un Ufficio Studi interno molto efficiente, che si occupa anche di raccogliere dati statistici per tenere sotto controllo gli effetti che tariffe e prezzi hanno su associati e consumatori: ha scoperto che, negli ultimi 20 anni, il costo dei premi assicurativi è cresciuto circa 3 volte più del costo della vita e dell'indice di aumento dell'inflazione. Questo dato riguarda, però, premi assicurativi sui mezzi di trasporto, commissioni e le tariffe su servizi bancari e finanziari, pedaggi autostradali, prezzi dei trasporti ferroviari, aerei e urbani, servizi di distribuzione di gas e elettricità, servizi postali e altro.

Sembra, quindi, che la libera concorrenza, che dovrebbe portare ad un abbassamento dei prezzi, in Italia si sia comportata in modo completamente opposto alle teorie economiche che valgono per il resto del mondo.

Rc auto e i gap territoriali

Per quanto riguarda le assicurazioni, specie per l'RC auto, però, bisogna anche tener conto che negli ultimi anni ci sono state molte rivoluzioni.

Si è scoperta l'esistenza del gap territoriale, per cui le compagnie assicurative tendono ad assicurare auto e autisti in base al loro effettivo potenziale di rischio, con un calcolo delle probabilità molto preciso che tiene conto della città di residenza, e dell'incidenza che vi hanno determinati tipi di reati e del rispetto medio del codice della strada.

Le statistiche hanno portato le compagnie assicurative a offrire polizze più costose al sud piuttosto che nel nord Italia. Il gioco delle medie statistiche fatte sull'intero paese ha prodotto il risultato visto della Cgia di Mestre.

Il superamento dei gap con la Rc auto personalizzata

Nell'ultimo anno si è tentato di superare questo gap e la soluzione proposta dalla compagnie assicurative è stata quella di formulare delle offerte personalizzate sul comportamento personale e reale dell'assicurato. Potremmo affermare che, con scatole nere e altri mezzi informatici, più l'autista si lascia controllare dall'assicurazione meno paga di premio. Un altro fattore di cui lo studio non ha tenuto conto è la presenza delle assicurazioni online e telefoniche, che dimezzano i prezzi, pur tenendo anch'esse conto del gap territoriale.

Dopo un grande successo delle assicurazioni telefoniche, con cui si poteva stipulare la polizza utilizzando esclusivamente il telefono, ora tutte le assicurazioni si stanno spostando sulle piattaforme online, che permettono un risparmio ancora maggiore perché lo scambio di documentazione avviene in tempo reale ed è altamente automatizzato.

Online si paga meno

Persino la Direct line, la più famosa delle assicurazioni telefoniche, ha creato un suo prodotto che si basa tutto sulla tecnologia web. Il nome del nuovo marchio è Ben Assicura e formula i suoi prezzi basandosi sui comportamenti individuali degli assicurati, concedendo agevolazioni in più a chi ha comportamenti Green. Un fatto particolarmente apprezzabile, visto che altre agenzie di studi statistici sui prezzi delle RC auto hanno scoperto che i prezzi delle polizze assicurative per automobili a metano sono più alti, mediamente, di quelli delle automobili a benzina.

Con le tecnologie green si paga di più ma Ben Assicura è controtendenza

La spiegazione data dalle case automobilistiche per questa incongruenza, è che chi usa le auto a metano, che oltre ad essere attento alla "tecnologia green" fa un uso intensivo dell' automobile, percorrendo molti chilometri in poco tempo e quindi l'automobile è sottoposta ad un rischio maggiore di incidenti e ad un'usura più veloce della media. Il marchio Ben Assicura, e la Direct line, invece, sembrano essere in controtendenza. In un articolo del 2009 infatti Barbara Panzeri, direttore marketing Direct Line dichiarava che lo stile di guida rispettoso dell'ambiente limita il numero di possibili incidenti e consente di risparmiare sui costi di gestione dell'automobile