La polizia di New York non sta vivendo un momento facile. Dopo lo scandalo e le polemiche legati all'aggressione e alle percosse nei confronti di un commerciante di strada, un altro caso di violenza si è abbattuto sulle forze dell'ordine newyorkesi. Un nuovo filmato diffuso su internet ha mostrato alcuni agenti mentre bloccano e colpiscono senza pietà una donna in evidente stato di gravidanza: il video ha fatto il giro del mondo in poco tempo e immediatamente il comando di polizia ha aperto un'inchiesta in merito a quanto accaduto.

Nelle immagini, diffuse dal gruppo "El Grito" che combatte per la difesa del territorio, si vede la polizia che cerca di fermare un ragazzo con l'accusa di possesso d'arma da taglio. Molti familiari del giovane provano a difenderlo e giustificarlo per evitargli l'arresto. Tra queste persone c'è anche la madre, Sandra Amezquita, visibilmente incinta, che prova ad evitare che il figlio diciassettenne finisca nei guai. Ma qualcosa non va per il verso giusto e gli agenti decidono di prendersela con la donna.

Sandra viene presa con la forza e gettata a terra, e subito dopo i poliziotti si accaniscono su di lei, colpendola ripetutamente proprio lì, al pancione, dove si trova il suo feto di 6 mesi. Stando alle informazioni diffuse dal responsabile di "El Grito", le percosse subite dalla donna avrebbero avuto conseguenze che potrebbero mettere a rischio la sua gravidanza. Infatti, a causa dei forti colpi subiti sul pancione, la Amezquita avrebbe perso molto sangue ed ora la pancia sarebbe piena di lividi: al momento il nascituro è ancora nel suo grembo, ma deve essere costantemente monitorato poiché esiste il serio pericolo che da un momento all'altro la donna possa essere costretta ad abortire. Il video, diventato in pochissimo tempo virale, ha scatenato la rabbia e le polemiche da parte dei cittadini e dell'opinione pubblica internazionale, per il "trattamento disumano" riservato dalla polizia di New York ad una donna che cercava di difendere il figlio e che soprattutto era in stato interessante.