Aumenta la tensione tra l'occidente e la Cina. Il quotidiano "South China Morning Post" ha riferito che il ministero degli Esteri di Pechino ha invitato la comunità internazionale a non intromettersi nelle proteste che stanno continuando da quasi una settimana in alcune zone del paese. I manifestanti chiedono, in modo pacifico, la possibilità di scegliere liberamente i propri candidati alle elezioni del 2017 senza veti da parte delle autorità e continuano ad attuare la loro iniziativa nonostante il ritiro della polizia antisommossa. L'occupazione delle strade di Hong Kong è stata innescata da una settimana di scioperi degli studenti ai quali nella notte tra domenica e lunedì si sono aggiunti i gruppi democratici riuniti sotto la sigla di "Occupy Central"La Casa Bianca ha espresso il proprio "sostegno alle aspirazioni della popolazione di Hong Kong", ha invitato le autorità a rispettare i manifestanti, mostrando moderazione verso di loro, richiamando però questi ultimi a esprimersi in modo pacifico.

Il Foreign Office di Londra ha invitato le parti a effettuare "discussioni costruttive" pur esprimendo la propria preoccupazione per l'evolversi della situazione.

La posizione espressa dalla Gran Bretagna è particolarmente importante dal momento che Hong Kong era una sua ex colonia che dal 1997 è stata ceduta alla Cina ma il tratto tra i due paesi prevede un diritto di ingerenza sul territorio per 50 anni. L'accordo tra i due paesi rischia di tradursi non solo in eventuali forti tensioni tra di loro ma anche tra gli Stati Uniti e le autorità di Pechino in aggiunta a quelle già esistenti a causa di una politica estera con cui Obama ha cercato di contenere l'espansionismo cinese difendendo i suoi alleati regionali (soprattutto il Giappone e la Corea del Sud).

Una eventuale guerra di sanzioni tra l'occidente e la Cina (oltre a quella che è già in corso con la Russia a causa della situazione in Ucraina) potrebbe generare gravissime conseguenze sull'economia mondiale e nel lungo periodo un conflitto mondiale dal punto di vista bellico a causa del moltiplicarsi delle crisi internazionali che rischiano di non essere più gestite in maniera adeguata.