Non credeva ai suoi occhi la signora D.B. quando, affettando il pane che aveva comprato da poco, vi ha trovato all'interno una cavalletta morta. Nauseata da quell'insolita "farcitura", la donna ha subito sporto denuncia nei confronti del negozio del quartiere San Gennaro, a Napoli, dove aveva acquistato la pagnotta, e anche del panificio che ha prodotto il cibo avariato. La signora si augura che i carabinieri possano indagare a fondo e punire i colpevoli, poiché non ritiene giusto che le aziende, per risparmiare sulle materie prime, confezionino cibi avariati con insetti morti e quant'altro al loro interno. La riflessione della donna napoletana si collega ad un fenomeno di cibo malsano venduto ai consumatori che si sta espandendo a macchia d'olio. Soprattutto per quanto riguarda il pane, bisogna stare sempre ben attenti quando lo si compra perché già in altre occasioni è accaduto che le persone vi trovassero all'interno delle "sorprese" poco gradite come resti di insetti.

Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Mimmo Filosa, presidente dell'associazione panificatori in Campania, hanno pienamente appoggiato la denuncia della signora D.B. e hanno spiegato come mai, negli ultimi tempi, il pane venga realizzato con prodotti poco sani e spesso nocivi per la salute delle persone. Purtroppo, anche in questo caso c'entra la camorra che ha in mano quasi l'intero monopolio della produzione del pane e, di conseguenza, non vengono più effettuati controlli dalle forze dell'ordine sulle modalità con cui il cibo viene prodotto. Le condizioni sanitarie e igieniche in cui lavorano alcuni panificatori controllati dalla camorra sono pessime e il risultato sono pagnotte che fanno male alla salute e che spesso contengono ospiti indesiderati come è accaduto alla signora del quartiere San Gennaro che vi ha trovato una cavalletta. A questo punto, ci si augura che la denuncia presentata dalla cliente del panificio che le ha venduto il pane avariato, possa aiutare i carabinieri a svolgere al meglio il proprio lavoro e a bloccare l'attività della camorra nel controllo dell'attività dei diversi panificatori campani.