Continua il calvario del giovane Vincenzo, il ragazzo di quattordici anni violentato con un compressore pochi giorni fa in un autolavaggio di Pianura, a Napoli. Dopo l'operazione di esportazione del colon, adesso è la volta di un' operazione per ricostruire il suo intestino, operazione che si concretizzerà tra cinque mesi e che a detta dei medici gli consentirà di espletare i suoi bisogni fisiologici primari, come defecare, visto che attualmente il ragazzo è costretto a farlo in una busta di plastica. Lo zio ci racconta di come il ragazzo adesso sia cosciente e di come inizi a ricordare qualcosa e a porsi delle domande: "la notte lo sento piangere, ma è normale, ora sta iniziando a capire cosa gli sia realmente accaduto, mentre per il resto della giornata è silenzioso e non parla".
I parenti della giovane vittima hanno saputo dell'aggressione ai danni della moglie di Vincenzo Iacolare, l' autore dello scempio, ed hanno subito preso le distanze dall'accaduto: "Quello che è successo non ci rappresenta. Non compete alla violenza privata darci giustizia, ma alle magistrature, alle quali noi ci rimettiamo fiduciosi. La cosa più importante è che ora mio nipote si riprenda una vita normale", commenta ancora una volta Luigi Manna, lo zio del piccolo. Intanto, la famiglia del criminale è impaurita per quanto è accaduto e per quanto teme possa ancora accadere ai loro danni e chiede a gran voce che queste forme di violenze trasversali terminino qui, con l' aggressione alla moglie, esempio di "solidarietà" del popolo napoletano.
Desta perplessità il fatto che l' autolavaggio nel quale si sia consumato lo scempio abbia già ripreso le sue attività e che ci siano addirittura molti clienti al suo interno. Già alcuni giorni fa aveva destato stupore e rabbia la frase del titolare dell'impianto. "Il mio autolavaggio ha subito una notevole perdita di clienti, non è giusto", tra lo sgomento di chi lo ascoltava. Insomma, sotto alcuni aspetti, l'impianto sembra esser tornato alla solita vita di tutti i giorni.