Il sindaco Doria eletto a maggio 2011 risponde alle domande di Massimo Giletti. Sostanzialmente quello che gli viene chiesto è perchè se 35 milioni di euro erano pronti già dal 2012 non si è provveduto a iniziare i lavori per la messa in regola del torrente. Il sindaco afferma che non si dimette ma che sta pensando di rimanere per dare risposte ai cittadini genovesi, che si interrogano per la reiterazione del disastro.
Sono stati bloccati i cantieri in opera a Genova per la messa in sicurezza del fiume e in questi giorni verranno aperte le buste rispettive alla gara per inizio dei nuovi lavori che comunque dureranno quattro anni.
Troppi per i cittadini che a distanza di due anni rivivono il terrore dell'inondazione, ma il sindaco rassicura che alla fine dei lavori, che cercherà di terminare in minor tempo, risolveremo ampiamente i problemi che il territorio genovese si porta dietro da vent'anni. La protezione civile rispetto al problema afferma che "sì siamo impotenti di fronte alle emergenze, ma i lavori sarebbero potuti continuare nonostante il blocco dei magistrati". Il sindaco, a tal proposito, marca il difetto di sistema che porta, inevitabilmente, ad uno scarica barile. Sulle polemiche della presenza del sindaco a teatro la sera del disastro, risponde spiegando che "in quella giornata da parte degli enti preposti a monitorare le condizioni sia del territorio che meteorologiche non vi è stata alcuna dichiarazione di allarme, si è provveduto a monitorato le scuole per tutta la giornata".
Alle 20:00 non vi è stata data alcuna un'allerta ed era suo dovere istituzionale, dunque, presenziare ad una manifestazione al teatro Carlo Felice. Ovvio è, continua il sindaco, che il sistema delle previsioni ha sbagliato.
E' strano però, che da parte di Doria, ci siano stati dirigenti comunali premiati per progetti presentati per arginare il dissesto idrogeologico.
Lui si giustifica dicendo che nei due anni in cui è stato sindaco si è prodigato per diminuire i dirigenti riducendogli anche le retribuzioni. Lo scarica barile è attuato palesemente come sport da tutte le correnti politiche, lo dimostra il fatto che negli ultimi 10 anni vi è stato un lieve allentamento della burocrazia , con ministeri appositi per la semplificazione, ma ancora i progetti per Genova si ritrovano a rimbalzare nelle mani della magistratura tra stop e ricorsi.