Dal primo momento del ritrovamento del corpo di Elena Ceste, donna scomparsa il 24 gennaio 2014 e ritrovata da poco più di una settimana in provincia di Asti, il principale sospettato è apparso Michele Buoniconti, marito della stessa donna. Con il passare delle ore il caso è stato ormai catalogato come omicidio e, dopo aver analizzato nei dettagli la dinamica ed il luogo del ritrovamento, gli inquirenti hanno ipotizzato il probabile trasporto della donna tramite un telo di plastica. A dire la verità Michele si è dimostrato apparentemente molto disponibile con gli investigatori sin dai primi giorni della scomparsa quando aveva consegnato in primis alcuni vestiti della donna ed in un secondo momento gli occhiali di Elena.
Proprio intorno a questi oggetti si stanno però concentrando le indagini delle forze dell'ordine che sembrano aver individuato alcune importanti contraddizioni nel racconto del marito di Elena Ceste. Stando alle ricostruzioni dell'uomo, Elena avrebbe lasciato i propri abiti nel giardino frontale della propria abitazione per poi scomparire completamente nuda; i vestiti restituito non contengono però alcun segno di erba, terra o fango e sono completamente puliti. Gli inquirenti si stanno inoltre interrogando sul modo in cui sia stata possibile una "fuga" senza occhiali per una donna fortemente miope. Oltre a queste due contraddizioni sul conto di Michele Buoniconti grava però anche il mistero legato ad un sms.
Elena Ceste: Michele Buoniconti al centro del mistero legato all'sms
Alcune settimane dopo la scomparsa di Elena Ceste fu inviato un messaggio al medico di fiducia della famiglia della vittima in cui veniva raccontato da una fonte ignota ("rivelatore") di aver visto la stessa Elena trascinata per i capelli dal parroco della città nella mattinata del 24 gennaio. La particolarità è però rappresentata dal paese da cui è stato inviato l'sms, casualmente quello in cui Michele Buoniconti è nato e possiede ancora alcuni parenti. Sarà solo una coincidenza?