A Domenica Live il medico di famiglia di Elena Ceste racconta dei misteriosi messaggi ricevuti sul suo cellulare e di come Elena Ceste sia molto diversa dalla persona che descrive suo marito Michele.
La testimonianza del medico di famiglia
Il medico di famiglia di Elena Ceste ci mostra una donna completamente diversa da come è stata descritta in questi ultimi mesi. Elena Ceste era una persona dolcissima, serena, molto affettuosa sia con i suoi figli, sia con il marito Michele. Nel suo modo di parlare e di relazionarsi con gli altri, manifestava tanta voglia di vivere.
Nulla di quello che è stato detto circa la sua tristezza, se anche lo fosse stata, non era visibile. Il medico ha accettato di comparire in Televisione, e rilasciare la sua testimonianza, perché una volta per tutte vuole spiegare la storia dei messaggi ricevuti sul suo cellulare.
Cosa c'entra il medico di famiglia di Elena Ceste con gli sms?
Agli inizi del mese di aprile 2014, sul cellulare del medico, arriva il primo messaggio. Dopo circa un mese ne riceve un altro. I messaggi vengono spediti da una cabina telefonica di Antri (Salerno) e il mittente, afferma di essere in possesso di notizie che interessano la scomparsa di Elena Ceste. La persona in questione è un autotrasportatore, che ha transitato con il suo camion, davanti alla chiesa e di aver assistito ad una violenza fatta ai danni della donna.
Cosa è successo a Elena Ceste e chi è stato a farle del male?
La donna sarebbe stata strattonata e portata con forza in canonica. A quel tempo, la notizia lasciò molto perplesso il medico. Se in precedenza aveva le idee poco chiare su quanto stava accadendo, ora la confusione regnava nella sua mente.
Il secondo sms è al vaglio degli inquirenti e riprende la scia del primo messaggio, con la differenza che questa volta viene tirato in ballo un sacerdote.
Barbara D'Urso a questo punto, comunica che grazie a una fonte autorevole, è venuta a conoscenza del contenuto del secondo messaggio e lo rende pubblico.
"Sono stanco di ripeterlo che Elena Ceste entrò in chiesa alle 8 e 37 di quel maledetto venerdì non svestita tirata con forza da don Roberto. Firmato: Rivelatore".