La psicosi per quanto riguarda la possibile diffusione del virus Ebola in Italia non sembra placarsi. Le ultime news che riportiamo oggi 8 novembre parlano delle reali possibilità di contagio nel nostro paese, cercando anche, però, di analizzare il rischio in maniera critica e senza falsi allarmismi. Giungono comunque notizie che parlano dei primi tre contagi avvenuti al di fuori del continente africano e di come le possibilità di cura stiano avanzando sempre di più. Insomma, il pericolo è reale, ma per il momento riguarda soltanto i tre paesi africani coinvolti direttamente, Sierra Leone, Guinea e Liberia, le cui economiche già di per sé deboli, a causa della diffusione dell'epidemia, stanno crollando.

Virus Ebola Italia, news 8/11: qual è il pericolo reale per l'Italia?

Quando si parla della possibilità di diffusione in Italia del virus Ebola, occorre necessariamente ascoltare voci autorevoli che possano in questo modo dire chiaramente e senza eccessivi allarmismi quale sia la situazione. A parlare, allora, è stato Roberto Cauda, professore all'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore UOC Malattie Infettive al Policlinico Gemelli. La sua opinione è piuttosto chiara: l'Italia non è un paese immediatamente a rischio, l'unico pericolo che corre è che operatori sanitari di ritorno dalle aree africane colpite dalla malattia non seguano attentamente tutte le procedure che sono state messe in campo e sul luogo e nel momento del ritorno.

È necessario imparare dagli errori fatti dagli altri (il riferimento è agli USA e alla Spagna) e farne tesoro, ricordando che il virus Ebola non perdona, anche se le possibilità di guarigione esistono.

Virus Ebola Italia, news 8/11: contagi al di fuori dell'Africa, quali sono gli scenari?

Il professore Cauda sottolinea come i casi di contagio al di fuori del continente africano (sempre i due casi statunitensi e il caso spagnolo) rappresentano un cambiamento radicale nella percezione del virus Ebola.

Intanto, però, la ricerca medica sta proseguendo e, anche se il vaccino non sarà pronto e perfettamente testato prima del 2016, nel siero prodotto dagli ammalati in via di guarigione sono presenti alcuni anticorpi che permetterebbero di bloccare la malattia. Non si tratta di un vaccino vero e proprio, si tratta comunque di un passo in avanti importante nella battaglia contro la malattia.

Intanto, però, si sottolinea ancora una volta la necessità di evitare le inutili psicosi, e così è diventata virale una mappa geografica dell'Africa, pubblicata dal Washington Post, che mostra come, nel continente, siano soltanto tre i paesi in cui è presente l'epidemia e che ricoprono un'area molto ridotta. Cosa vuol dire questa cartina? Che non bisogna credere che l'Africa sia completamente in balia dell'epidemia e che l'emergenza Ebola, forse, nasce anche dall'ignoranza diffusa e dalla mancanza di vera informazione da parte dei media.