Colpo di scena nel giallo della morte del piccolo Loris. L'attesa visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza, anziché fugare i dubbi, solleva nuovi e inattesi interrogativi. Quello che emerge, infatti, è una realtà diversa da quella finora raccontata dalla madre che ha sostenuto, fin dal primo momento, di aver lasciato il bimbo davanti la scuola.

Uno dei filmati visionati dagli investigatori, relativi ad una telecamera posizionata nei pressi dell'abitazione della famiglia Stival, rivela una versione diversa anche se ancora non chiara in quanto gli inquirenti non confermano le versioni che circolano in merito a quello che si vede nel filmato e che riportiamo.

  • Prima versione del filmato:

il bambino non è mai salito sulla macchina della mamma ma, dopo quello che sembra essere un diverbio tra i due, si sarebbe voltato avviandosi verso casa, mentre la madre sale in auto sbattendo la portiera.

Questo coinciderebbe con il racconto di una vigilessa che ha raccontato di aver visto passare la Polo nera di Veronica Panarello con a bordo, apparentemente, solo Diego, il fratellino di 4 anni.

  • Seconda versione del filmato:

il bambino è salito in macchina, ma sarebbe ritornato a casa con la madre, senza essere accompagnato a scuola.

LE INCONGRUENZE NEL RACCONTO DELLA MADRE

Qualunque sia la versione, il nuovo elemento in possesso degli inquirenti rafforza i dubbi suscitati dalla ricostruzione fatta dalla madre.

Appare strano, infatti, che nel momento in cui non abbia visto uscire il figlio da scuola, si sia in prima battuta rivolta ai vigili, anziché chiedere, come sarebbe stato più naturale fare, alle maestre della scuola. Subito dopo l'interrogatorio, cui è stata sottoposta Veronica Panarello come persona informata sui fatti e durato tre ore, i carabinieri hanno perquisito l'abitazione della famiglia Stival alla ricerca di riscontri.

Per coadiuvare gli inquirenti locali, sono intanto giunti a Santa Croce di Camerina uomini del Ros che fanno parte di un gruppo specializzato in indagini su crimini violenti e sono già stati impegnati in casi come quello di Yara Gambirasio, e dell'attentato alla scuola di Brindisi. Dovranno provare a fare luce su un giallo che, man mano che passano le ore, vede sempre più numerose le tessere del puzzle fuori posto, incluso il ritrovamento del corpo da parte del cacciatore Orazio Fidone, unico a spingersi nella zona del vecchio mulino, dove nessuno va a cacciare.