Obiettivo sensibile individuato nelle scorse ore, sarebbe Pegida (Patriotische Europaer gegen die Islamisierung des Abendlandes) manifestazione che si svolge dallo scorso ottobre, si protesta contro l'Islamizzazione dell'Occidente. L'adesione è altissima, si parla di picchi di 100.000 persone. Soltanto lunedì scorso, si sono contate 25.000 presenze a Dresda. La polizia ha comunicato che la sicurezza della manifestazione è a rischio, i terroristi potrebbero confondersi nella folla per attentare alla vita di uno degli organizzatori. I sospetti si sono fatti concreti a seguito di un tweet postato in arabo che incita ad agire contro Pegida, nemico dell'Islam.

Lutz Bachman, fondatore di Pegida parla a tutti potenziali manifestanti via Facebook, 'la vostra sicurezza prima di tutto'. L'invito è quello di non manifestare autonomamente per permettere alle forze dell'ordine di garantire a tutti una giusta protezione, in segno di una protesta civile che non metta in pericolo nessuno, 'apponete la bandiera della Germania sulle vostre finestre e accendete una candela' . Il pericolo si fa reale e smette di essere teorico, secondo fonti dei servizi di intelligence, che stanno monitorando i possibili obiettivi sensibili, Pegida, così come le stazioni di Berlino erano e sono tutt'ora in stato di allerta.

Il ministro dell'Interno, ad ogni modo, sta tentando di non diffondere un'allarmismo generale tra la popolazione.

I fondatori di Pegida si sono visti sospesi oggi la marcia che come tutti i lunedì inondava le strade di Dresda, ma fanno sapere che stanno collaborando insieme alla Polizia per far sì che la prossima manifestazione del 26 gennaio abbia luogo in tutta sicurezza. La Germania sta cercando di non diffondere allarmismi tra la popolazione, a differenza degli altri Paesi europei, ha scelto di non dichiararsi in stato d'allerta. Francia e Belgio invece continuano a restare in elevato stato d'allerta, a seguito di concrete minacce che stanno continuando a tenere alta l'attenzione sul tema del terrorismo islamico.