Gli abusi avvenivano in un garage abbandonato, regolarmente filmati e fotografati con i cellulari. "Se non fai quello che diciamo, mandiamo le foto a tua madre", questo avrebbero detto i giovanissimi balordi alla giovane vittima, che non è riuscita a trovare il coraggio in ben sette mesi di violenze continue a raccontare quell'incubo. Una ragazzina tredicenne torinese, buona ed ingenua, ha dovuto subire violenze psicologiche e fisiche da ben quindici compagni di scuola. La vergogna, la paura di turbare i genitori, il fatto di essere indicata da tutti come la "ragazzina violentata", questi sono stati i freni mentali che le hanno impedito di raccontare tutta la verità sin dall'inizio.
Il misfatto è accaduto nel capoluogo piemontese nel quartiere Falchera, nella periferia nord della città a fianco dell'autostrada per Milano.
Margherita (il nome in realtà è di fantasia) è la vittima di questa storia di violenza e di emarginazione giovanile; lei fino a poco tempo fa frequentava la scuola media Leonardo Da Vinci. I compagni la costringevano ad andare nel predetto garage abbandonato ed in tal luogo hanno abusato più volte di lei minacciandola ed umiliandola. La povera ragazzina alla fine non ce l'ha fatta più e si è confidata con un amica; ha cercato di scappare, ma è in seguito arrivata una busta a casa con foto terribili.
A quel punto è scattata la denuncia e le indagini della polizia sono iniziate.
Margherita, dopo lo scandalo, da quando è stata resa pubblica l'intera sua vicenda, non frequenta più il Leonardo Da Vinci, in quanto ha cambiato istituto. Il quartiere Falchera è incredulo, "La madre della bambina era incredibilmente sconvolta, questa è una vicenda gravissima che getterà ulteriore cattiva luce su un quartiere che sta cercando di uscire sempre di più dal degrado" ha affermato in un'intervista il preside del Da Vinci Filippo Furioso.
Dalle indagini è emerso che due ragazzi del branco frequentavano lo stesso istituto di Margherita. Dalle amiche della giovane vittima si è venuto a sapere che Margherita continuerebbe ad essere minacciata, in quanto qualcuno avrebbe poco gradito che tale vicenda sia stata resa di pubblico dominio.