Due corpi senza vita all'interno di una Sukuzi bianca nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone. I vetri dell'auto rotti, una pozza di sangue, ferite da arma da fuoco. A fare la macabra scoperta un istruttore di judo che si apprestava a tornare a casa, finiti gli allenamenti. Le vittime sono Teresa Costanza, 30 anni, originaria di Agrigento e il fidanzato Trifone Ragone, 29 anni, di Monopoli, in provincia di Bari. A ucciderli quattro proiettili, tutti sparati da una calibro 7,65. Tre diretti a lei, uno a lui. E' giallo.
Le piste investigative
Un suicidio-omicidio?
La prima pista seguita dagli inquirenti era stata proprio questa: un litigio, poi gli spari, lui che uccide lei e poi si toglie la vita. Ma le ricerche dell'arma del delitto si sono rivelate vane. Nessuna pistola accanto ai corpi esanimi dei due fidanzati originari del Sud Italia. E allora cosa può essere accaduto? Non si esclude che a compiere il duplice assassinio sia stata una terza persona. "Il mancato rinvenimento dell'arma può considerarsi ufficiale. Dopo aver concluso i rilievi nell'abitacolo nel corso della notte e, stamani, alla luce del giorno, anche in tutta l'area attigua alla sparatoria, e' chiaro che i due giovani sono stati uccisi da una terza persona e la pista dell'omicidio-suicidio cade definitivamente" - ha detto il procuratore della Repubblica di Pordenone, Marco Martani.
Ma chi erano Teresa Costanza e Trifone Ragone?
Convivevano da poco più di un anno nella cittadina friulana e gli amici e i colleghi di lavoro li descrivono come una coppia bella e innamorata. Lei, biondissima, occhi azzurri che sorridono nelle foto di momenti felici, si era laureata in Marketing alla Bocconi e lavorava in un'agenzia di assicurazioni a Pordenone.
Lui era Sottoufficiale dell'Esercito in servizio al 132/o Reggimento Carri di Cordenons, che fa parte della Brigata Corazzata Ariete. Fisico scolpito tale da meritarsi la fascia di bellezza di "Mr Lignano", un nome nella palestra Skorpion, dove si allenava quasi tutti i giorni e dove aveva ottenuto numerosi riconoscimenti agonistici come pesista. Sarà nel parcheggio di quella stessa palestra, un luogo familiare, dove li conoscevano tutti, che i due giovani incontreranno la morte. Una morte ancora avvolta nel mistero.