Francia, il Ministero degli Interni ha bloccato per la prima volta un sito internet senza nessuna autorizzazione di un giudice. E' successo al portale islamic-news.fr, un sito dai contenuti apertamente filo-jihadisti. Il provvedimento è stato possibile grazie all'applicazione della legge sul terrorismo emanata lo scorso 4 febbraio, poco dopo la strage allo Charlie Hebdo e al supermercato Hyper cacher di Porte de Vincennes a Parigi lo scorso 10 gennaio.

Francia: "Sito non più raggiungibile"

Il sito non è più raggiungibile nemmeno dall'estero.

Mentre per quanto riguarda il traffico interno, secondo quanto riferisce "Le Monde" a tutti gli internauti che hanno cercato informazioni su islamic-news.fr è comparso un messaggio ufficiale del ministero degli esteri recitante: "Siete stati ridiretti a questo sito ufficiale perchè il vostro computer ha cercato di connettersi ad una pagina il cui contenuto inneggianti al terrorismo o ad apologia del terrorismo". Anche l'account Twitter del sito è stato bloccato. E' la prima volta che la legge viene applicata. In passato erano stati oscurati altri siti, ma solo dopo l'intervento di un giudice.

"90 percento delle informazioni filo jihadiste viaggia sulla rete"

A chi ha rivolto delle critiche liberticide a questa misura restrittiva il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha risposto che "nell'Unione Europea il 90 percento di coloro che parteggia per le attività terroriste reperisce le informazioni tramite internet".

In questo modo il governo francese bypassa l'iter giudiziario e riesce ad essere più tempestivo.



Un preavviso di 24 ore

Questo sistema di censura preventiva passa per l'ufficio centrale per la lotta contro la criminalità legata alla tecnologia di informazione e comunicazione (Oclctic) che una volta individuata una lista di contenuti inadeguati contatta l'amministratore del sito, ordinandone la rimozione dei contenuti.

Se il sito non provvede l'Oclctic contatta il server del sito e ordina di indirizzare tutti i contenuti del sito al messaggio di blocco. Lo stesso procedimento viene attuato anche per i siti contenenti immagini pedopornografiche,