Il delitto del piccolo Loris Stival continua ad essere in prima pagina, soprattutto perchè si sta cercando di scoprire con certezza se effettivamente Veronica Panarello può essere ritenuta colpevole dell'omicidio di suo figlio: un'ipotesi agghiacciante che non è condivisa da tutti, nonostante gli indizi portino inevitabilmente alla ventiseienne di Santa Croce Camerina, rinchiusa nel carcere di Agrigento e in arresto dall'8 dicembre scorso. La donna, nel corso dell'ultimo interrogatorio sostenuto, ha nuovamente citato Orazio Fidone, nella lista delle possibili persone sospettabili: il cacciatore che, intorno alle ore 17 di quel maledetto 29 novembre ritrovò nel canalone della contrada 'Vecchio Mulino', il corpo del piccolo Loris, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni alla trasmissione odierna di 'Mattino Cinque'. Vediamo, in particolare, che cosa ha detto l'uomo.  

Orazio Fidone: giornalisti invadenti, ecco come andò quella sera

Orazio Fidone ha dichiarato che il ritrovamento del corpo di Loris ha completamente cambiato la sua vita: in particolare, il cacciatore se l'è presa con i giornalisti un po' troppo invadenti. Quello che doveva dire l'ha già detto agli inquirenti: quella sera, l'uomo si insospettì vedendo quell'erba schiacciata vicino a quel muretto. Sporgendosi, poi, fece la macabra scoperta: essendo un cacciatore, non gli era stato difficile intuire che qualcuno fosse passato di lì nelle ultime ore. Poi, Orazio Fidone ha voluto spiegare come mai fosse subito andato, quasi a 'colpo sicuro', in quel posto: proprio in quel luogo, un vicino di casa di Fidone subì un incidente grave, cadendo proprio in quel canalone e l'uomo pensò che poteva essere successa la stessa cosa anche al piccolo Loris Stival.

Lettera di Veronica Panarello: non potrò mai pronunciare la parola 'perdono'

Sempre nella trasmissione 'Mattino Cinque', Federica Panicucci ha letto una lettera inviata alla redazione del programma proprio da Veronica Panarello: una missiva, a tratti commovente ma a tratti anche dura nei confronti di chi l'ha lasciata da sola proprio nel momento del bisogno. Appare chiaro il riferimento al marito Davide Stival che, da quel tragico 29 novembre, ha deciso immediatamente di voltarle le spalle. La donna scrive che dalla sua bocca non potrà mai uscire la parola 'perdono': la sua fiducia è riposta nell'avvocato Francesco Villardita, il legale che si sta occupando della sua difesa e che crede nella sua innocenza. Veronica scrive che solo chi ha perso un figlio come lei può capire la sofferenza, quel dolore lancinante, il peggiore che possa esistere: si chiede, inoltre, come mai, invece che al piccolo Loris, tutto quel male non è stato fatto a lei...