Una famiglia straziata dal dolore, per la morte del proprio figlio Marco Vannini un giovane di 20 anni che aveva un futuro davanti e tanti sogni nel cassetto. In una sera tutto svanito a causa di una morte improvvisa provocata da un proiettile vagante, da un errore umano o da un omicidio premeditato e da omissione di soccorso.

Una vicenda assurda

Era la sera del 17 maggio, Marco si trovava a cena dai genitori della fidanzata, Martina Ciontoli, a casa c'erano i genitori della ragazza e il fratello con la fidanzata, poi di colpo, uno sparo, un proiettile, il panico, una telefonata al pronto soccorso indicando che un ragazzo si era preso uno spavento, dopo circa 20 minuti un'altra telefonata, un ragazzo si è ferito con un pettine scivolando nella doccia, sono trascorsi oltre 20 minuti per allertare il 118, minuti che avrebbero permesso di salvare la vita di questo giovane.

La famiglia non si dà pace

La famiglia Vannini, è stata ospite nella puntata di Chi l'ha visto ieri 3 giugno, sconvolti e affranti da dolore non si danno pace e la madre ha voluto sottolineare che andranno fino in fondo, si è sentita tradita e raggirata da quella ragazza che ha cresciuto come una figlia, e da quella famiglia a cui avevano affidato con fiducia il figlio e che invece hanno ucciso. L'unico indagato al momento è il padre di Martina, Antonio Ciontoli, luogotenente della Marina Militare, che ha dichiarato che gli è partito involontariamente un colpo mentre stava pulendo l'arma. La procura di Civitavecchia, tuttavia, non esclude altre piste, potrebbe infatti trattarsi di un atteggiamento per coprire il reale colpevole vista l'esperienza dell'uomo nell'utilizzo delle armi.

La famiglia Ciontoli, non ha voluto rilasciare interviste all'inviata di Chi l'ha visto, provocando ulteriore dolore ai familiari di Marco e alimentando dubbi sulla veridicità dei fatti, persino la fidanzata del fratello ha minacciato la trasmissione di chiamare i carabinieri laddove dovessero continuare a contattarla, c'è da chiedersi come mai tutta questa fretta non l'abbiano avuta quella notte nel chiamare il 118.

Ormai Marco non c'è più, ma occorre che venga fatta giustizia e che emerga la verità, mercoledì 10 giugno una Fiaccolata si muoverà in Piazza Aldo Moro a Cerveteri per chiedere verità e giustizia insieme ai genitori del giovane