La compagnia aerea Ryanair è nell'occhio del ciclone per una tragedia che si è consumata a bordo di un suo velivolo. Una passeggera, Davina, che era partita per una vacanza alle isole Canarie con il marito Andrew, si è sentita male poco prima dell'atterraggio in terra spagnola. Quando ci si è resi conto dell'assenza della donna tra i passeggeri che erano scesi dall'aereo, era ormai troppo tardi: la sfortunata signora era riversa a terra, nel bagno del velivolo, e i soccorsi tardivi non sono serviti a rianimarla.

L'accusa alla compagnia aerea: non c'era defibrillatore a bordo

Subito dopo il decesso della donna, abituata a viaggiare in aereo per lavoro tra India, Hong Kong e Cina, la Ryanair è finita sotto accusa. Infatti, all'azienda irlandese è stata imputata la mancanza di un defibrillatore a bordo del suo volo. Probabilmente vittima di un collasso mentre si trovava in bagno e gli altri passeggeri si accingevano a scendere dall'aereo, se Davina fosse stata soccorsa con uno strumento di defibrillazione in tempo, avrebbe avuto maggiori chance di salvarsi. Del resto, alcuni testimoni hanno affermato che ci sono voluti ben venti minuti di attesa prima che arrivasse il personale medico a bordo per prestare soccorso alla donna, ma ormai era troppo tardi, la vacanza relax di Dalina si era tramutata in un viaggio senza ritorno.

Il chiarimento: i defibrillatori obbligatori solo per lunghe tratte

Dalle prime indagini svolte sull'accaduto, è emerso come la Ryanair, in realtà, non abbia violato alcuna normativa. Infatti, come riportato dalla testata Metro, il defibrillatore non è obbligatorio in tutti gli aerei, ma la legge prevede che debbano esserne dotati soltanto i voli che effettuano lunghi viaggi.

Siccome quello di Davina e del marito era un volo europeo, non era necessario che ci fosse in aereo uno strumento per la defibrillazione. Siccome questa è parsa come una norma piuttosto "paradossale", l'aviazione civile britannica è intervenuta per chiedere all'authority l'estensione dell'obbligo per tutti i tipi di voli. Davina non potrà più tornare in vita, ma almeno si eviterà un'altra tragedia come la sua.