Caricati come bestie in navi frigo, nelbel mezzo dell'oceano Pacifico e fatti arrivare in Papua Nuova Guineae Thailandia. Di umano, nelle loro vite, non è rimasto nulla. Sonoschiavi: pescatori a basso costo dalle braccia perpetue, costrette alavorare fino al logorio. Qualcuno, durante le battute di pesca èpersino morto. “Papua NuovaGuinea è un posto senza legge” racconta Lin Lin, uno schiavotornato a casa. “I capitani gettano via i pescatori morti come senulla fosse”.

I traffici di esseri umani nel sud est asiatico

In quattro mesi di indaginil'Associated Press è riuscita a scoperchiare uno dei più granditraffici di esseri umani del Sudest asiatico.

Testimonianze, video,e persino foto dallo spazio, da uno dei più sofisticati satelliti. oggi grazie al satellite sono state individuate altre imbarcazioni spariti.  Non ci sono dubbi: alcuni di questi mercantili fanno la spola tra Indonesia ePapua Nuova Guinea. Viaggi continui per un mercato quello del pesce abasso costo che non conosce crisi: qui tra la Papua Nuova Guinea,l'isola dei pescatori tra le più povere e le meno alfabetizzatedell'Oceania un'azienda può guadagnare milioni di euro con appenatre di queste imbarcazioni. La Thailandia, un altro lido di approdoper le navi di schiavi, esporta 7 miliardi di dollari all'anno inprodotti di pesca. Molti di questi scambi finiscono anche inOccidente.

I prodotti pescati da alcune imbarcazioni con a bordoschiavi della Cambogia e da Laos sono stati venduti ad alcunemultinazionali americane.

Benjina, la stiva degli schiavi

Il flusso è continuo e i governiinteressati stanno portando avanti dei controlli anche dopo ledenunce dell'AP, che a novembre ha trovato 800 schiavi nel villaggiodi Benjina, una delle zone più remote dell'Indonesia.

Erano chiusi indelle gabbie, altri purtroppo seppelliti nei cimiteri. Dalletestimonianze è emerso che da Benjina fosse un importante croceviaper i traffici di esseri umani dei bracconieri. Da lì partivano alcune spedizioni in mare. 

Le barche degli schiavi sparite nel nulla

Il governo indonesiano ha aperto unfascicolo, ma le indagini non sono proseguita perché dei barconi nonc'è più traccia.

Spariti nel nulla. La nave immortalata dai satelliti è una di quelle sfuggite, ma secondo gli esperti dimostrarlo è un'impresa quasi impossibile. Anche per colpa di norme obsolete e del restyling della nave: riverniciata e ribattezzata sotto una nuova bandiera e ripartita con alcuni malcapitati a bordo.“SoloDio può salvare mio figlio” racconta una madre, che attende conansia il ritorno di suo figlio di appena 19 anni. Posso solo pregare per lui".