Dal settimanale 'Giallo' in edicola questa settimana, emerge un inquietante particolare relativo alla morte di Marco Vannini, il ragazzo di 20 anni, tragicamente scomparso a causa di un colpo d'arma da fuoco.

Non dite che hanno sparato a Marco

Nel reportage del settimanale, viene messo in evidenza un particolare molto importante, accaduto poco tempo dopo la tragedia che ha tolto la vita a Marco Vannini. Il papà della sua fidanzata, Antonio Ciontoli, 48 anni, indagato per 'omicidio volontario', avrebbe avanzato al medico del Pronto Soccorso dell'ospedale di Ladispoli, la richiesta di non dichiarare nel referto sanitario, che il ragazzo era stato colpito da un proiettile.

Ovviamente tale richiesta non è stata assolutamente presa in considerazione dai sanitari operanti, i quali evidentemente hanno però comunicato l'accaduto ai Carabinieri. Questo particolare metterebbe seriamente nei guai Antonio Ciontoli, aggravando non poco la sua posizione giudiziaria. I Carabinieri hanno già messo a verbale le dichiarazioni rese dal medico di turno, quella notte tra il 17 ed il 18 maggio scorso. La mamma di Marco che nel frattempo era sta avvisata dell'accaduto, anche se con molto ritardo, racconta di un uomo psicologicamente disperato, che si preoccupava più di perdere il proprio lavoro, piuttosto che della salute di Marco.

Noi nel dolore e loro festeggiano

Nel servizio del settimanale Giallo, viene evidenziata tutta la rabbia di Marina Conte, la mamma del povero Marco, la quale lamenta di essere nel dolore più profondo per la perdita del figlio, mentre la famiglia Ciontoli festeggia il 25° anniversario di matrimonio, come se nulla fosse accaduto.

'Io e mio marito soffriamo terribilmente per aver perso Marco, mentre chi lo ha ucciso ed i suoi complici, festeggiano come se non fosse successo niente', queste sono le strazianti parole di una mamma afflitta dal dolore, parole di rabbia che chiedono chiarezza e verità sulla morte del proprio figlio. La verità è quello che chiede Marina, sapere chi ha tolto la vita al suo Marco e avere finalmente giustizia.

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