Il 17 maggio 2015 Marco Vannini moriva a Ladispoli, nell'abitazione della fidanzata a causa di un proiettile partito dalla pistola di Antonio Ciontoli, il padre della ragazza. Il settimanale di Cronaca Nera 'Giallo', ha dedicato un ampio reportage a questa ingarbugliata vicenda, dove vengono riportati tutti i particolari di quanto accaduto quel giorno e in che modo è avvenuta la morte del giovane. Un fatto di cronaca nera, che come tanti altri rimane avvolto nel mistero, ora saranno gli inquirenti a dover fare luce sulla verità.

La mamma accusa: "E' omicidio volontario"

Ricostruiamo brevemente cosa è accaduto quella domenica del 17 maggio scorso. Marco si trovava a casa della sua fidanzata Martina Ciontoli, all'interno della quale si è consumata la tragedia. Il ragazzo sarebbe stato raggiunto da un proiettile partito accidentalmente dalla pistola di ordinanza di Antonio Ciontoli il quale ha dichiarato che il colpo è partito improvvisamente mentre stava pulendo l'arma. L'uomo è un militare della Marina in servizio al Rud (Raggruppamento unità difesa), la pistola quindi era detenuta legalmente. La ricostruzione dei fatti, rivelata da Antonio Ciontoli, non ha convinto gli inquirenti i quali lo hanno indagato a piede libero, per 'omicidio volontario'.

Il settimanale 'Giallo' all'interno del servizio, ha svelato un retroscena che potrebbe essere importantissimo per la soluzione del caso. Dieci giorni prima che avvenisse la tragedia, Marco aveva avuto un'accesa discussione con la fidanzata Martina e ad un certo punto si è intromesso il padre Antonio, rivolgendosi al povero ragazzo: 'Ora vattene esci fuori da questa casa.

E' meglio per te se te ne vai'. Al momento non sono stati rivelati altri dettagli riferibili a quell'episodio. La mamma di Marco è convinta che il figlio è stato ucciso volontariamente da Antonio Ciontoli, a seguito di una lite e non vuol sentir parlare nel modo più assoluto di morte accidentale.

I familiari di Marco ospiti a 'Chi l'ha visto'

Nell'ultima puntata di 'Chi l'ha visto', andata in onda mercoledì scorso, i familiari di Marco erano ospiti in diretta televisiva. In particolare hanno parlato la mamma di Marco Vannini e lo zio, i quali hanno confermato che secondo loro il ragazzo è stato ucciso barbaramente ed hanno chiesto che sia fatta immediatamente chiarezza. Nell'intervista rilasciata, la donna ha dichiarato che esistono molte incongruenze nel racconto di Antonio Ciontoli, molte contraddizioni e fatti che non combaciano. Non a caso ne primo sopralluogo fatto dagli inquirenti, si è potuto notare che la scena del crimine era stata perfettamente ripulita, inoltre sono spariti i calzoncini (che contenevano anche 100 euro) e la maglietta di Marco, gli indumenti sono misteriosamente scomparsi.

I Ris hanno deciso di eseguire un'esame scientifico denominato 'Stub' con il quale è possibile verificare se le persone hanno maneggiato un'arma da fuoco, questo esame è stato disposto solo su tre delle cinque persone presenti al momento del delitto.

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