Durante gli ultimi interrogatori, gli inquirenti hanno mostrato a Giosuè Ruotolo (26 anni) la foto di un misterioso giovane, chiedendogli se conoscesse tale persona. Il militare, unico indagato al momento per il duplice omicidio di Teresa Costanza (30) e Trifone Ragone (28) ha risposto di no. L'ipotesi è che il ragazzo sulla foto (al momento ancora senza nome) possa essere un importante testimone oppure, addirittura, un complice del presunto assassino. La nota rivista settimanale Giallo ha pubblicato per noi lettori la foto incriminata. Al momento si stanno svolgendo gli opportuni accertamenti riguardo l'identità del giovane non ancora identificato, cercando di capire se anche lui frequenti la stessa palestra in cui Teresa, Trifone (e per un certo periodo anche Giosuè) andavano ad allenarsi.

Il giovane in questione, forse straniero, appare come un uomo adulto dai capelli rasati e le sopracciglia accurate.

Più di un killer?

Non sarebbe una notizia sorprendente sei killer dei fidanzati di Pordenone fossero stati più di uno. Anche i genitori di Teresa e Trifone sono d'accordo riguardo l'ipotesi che dietro l'omicidio dei loro figli non ci sia statoun solo assassino. L'avvocato Giacomo Triolo, legale della famiglia Costanza, ha parlato per conto dei loro clienti, affermando che Ruotolo, nel caso in cui fosse il reale assassino dei ragazzi, non avrebbe potuto fare tutto da solo. L'avvocato di Rosarioe Carmelina Costanza ha poi aggiunto che al momento lui e i suoi clienti non vogliono interferire con le indagini degli inquirenti ed aspettano fiduciosi.

Roberto Rigoni Stern, legale di Ruotolo, dopo l'ultimo interrogatorio al suo assistito ha affermato: "Non so perchè gli sia stata fatta vedere quella foto, forse seguono altre piste". Nelle immediate vicinanze della palestra dinanzi alla quale sono stati freddati i 2 fidanzati, vi erano in tutto 8 persone oltre alle vittime ed al killer.

Sette sono state individuate, all'appello ne manca solo una.

Giosuè e Trifone erano davvero amici?

Giosuè Ruotolo e Trifone Ragone avevano continuato a frequentarsi da buoni amici (almeno all'apparenza) fino a poco prima del duplice omicidio. Nonostante tutto, il commilitone 26enne ha sempre negato ciò durante gli interrogatori.

Per Giosuè, almeno secondo le sue dichiarazioni, vi era un ottimo rapporto tra lui ed il suo collega Trifone; per Ruotolo il Ragone era un punto di riferimento importante. Le indagini proseguono, augurandoci che presto arriveremo alla verità.