In questi giorni si parla molto del problema immigrazione in Europa, ma poco si sa della situazione dei rifugiati in Asia. Sono in molti a fuggire dalla guerra in Siria, ma la destinazione di migliaia di siriani, e anche palestinesi, non è solo il continente europeo. In tanti sono riusciti ad ottenere visti turistici rilasciati dai consolati thailandesi in Siria: il paese del sudest asiatico sembra l'unico ad avere aperto le porte a molti sfortunati. Purtroppo però tutto si complica quando il visto scade.
Trattati internazionali e burocrazia
Gli esuli entrano in Thailandia legalmente con un visto turistico, ma una volta scaduto vengono considerati immigrati illegali dalla legge thailandese e possono essere arrestati in qualsiasi momento.
Il paese asiatico non ha mai firmato la Convenzione per i Diritti dei Rifugiati dell'ONU del 1951, che definisce chi è un rifugiato e sancisce un insieme di diritti, oltre agli obblighi degli stati nei loro confronti. Le persone richiedenti asilo in Thailandia sono migliaia, ma le domande vengono processate con forti ritardi dovuti all'enorme mole di lavoro che ciò comporta e alle limitate risorse per elaborare i vari casi. Inoltre le cose si complicano ulteriormente per i palestinesi, non essendo presente in loco nessun consolato che possa sostenerli.
La paura e la prigione
L'attentato dello scorso 17 agosto a Bangkok, che ha causato venti morti e oltre un centinaio di feriti, ha determinato un inasprimento dei controlli nei confronti degli immigranti illegali.
Gli stranieri dei paesi vicini come Birmania, Cambogia e Laos, senza regolare permesso di soggiorno, vengono arrestati e imprigionati per alcune settimane prima di essere definitivamente espulsi. Il discorso è diverso per chi come siriani e palestinesi. provenienti da paesi lontani, devono scegliere tra pagare il biglietto per tornare da dove sono scappati, nascondersi per un periodo indeterminato o aspettare mesi, se non addirittura anni per essere reinsediati in un paese terzo. Non avendo denaro e nessun appoggio la maggior parte sceglie di nascondersi, cercando di evitare le dure prigioni thailandesi e sperando in un miracolo.