Grossa bastonata alle aziende produttrici di patatine fritte.Il Tar le ha condannate a pagare multe per un totale di un milione di euro. Tutto nasce all'inizio del 2015 quando grossi colossi come la San Carlo, Ica Foods, Amica chips, Pata, si erano visti recapitare dall'Antitrust dei verbali di contestazioni per aver creato delle pubblicità ingannevoli. Da subito partirono i ricorsi al Tar, che oggi ha sentenziato rigettando i reclami e confermando somme che graveranno molto sui bilanci delle stesse industrie produttrici.Le multe sono cosi suddivise: Amica chips dovrà pagare300 mila euro, Pata 250 mila, San Carlo e Ica Foods rispettivamente 350 mila e 150 mila euro.

Le scorrettezze oggetto delle multe

Gli spot pubblicitari sono al centro della causa per la quale l'Antitrust ha ratificato le penali accertando scorrette e ingannevoli informazioni. Attraverso immagini suggestive e diciture, venivano sponsorizzati prodotti con specifiche caratteristiche nutrizionali o salutistiche non corrette. Si fornivano dati sulla composizione degli ingredienti o modalità di trasformazione e cottura come se fossero genuini e artigianali, quando invece erano tipicamente prodotti industriali. All'azienda Amica Chips viene contestata le diciture come 'cotte a mano'e con caratteri minuscoli 'rispetto alla patatina fritta tradizionale'. Il prodotto in questione è la patatinaEldorada.

Inoltre anche la scritta sulle confezioni'-20% di grassi'risulta una percentuale inferiore consentita dalla legge comunitaria,Sono alcuni fattori che determinano delle inesattezze nelle caratteristiche del prodotto stesso. Senza poi tralasciare la contestazione della quantità di olioutilizzato trascurando l'effettiva percentuale impiegata.

Le giustificazioni dei produttori

AndreaRomanò,il vicepresidente e cofondatore dell'azienda Amica Chips, aveva replicato sul fatto della scritta 'cotte a mano' spiegando che la cottura delle patatine avviene in friggitrici artigianali,che richiedono l'intervento dell'uomo e che da sempre sono state fatte così, tant'è che i prodotti stranieri venduti in Italia accettano la dicitura 'handcooked'. Per quanto riguarda poi la percentuale di grassi del 20%, da tempo si erano premurati ad apportare la cancellazione della dicitura nella confezione.