Marco Vannini (20 anni al momento della morte) è stato ucciso lo scorso Maggio a causa di un proiettile esploso dal suocero Antonio Ciontoli (48), luogotenente della Marina Militare, il quale si è autoaccusato dell'omicidio, dichiarando che si è trattato di un tragico incidente. La Procura di Civitavecchia ha chiuso le indagini, accusando l'intera famiglia Ciontoli (Antonio, la moglie, la figlia Martina ed il figlio Federico) di omicidio volontario. A Viola, la fidanzata di Federico, è stata invece contestata l'omissione di soccorso. L' autopsia sul corpo del Vannini, potrebbe inoltre fornire ulteriori chiarimenti riguardo la verità dei fatti.
Antonio ha mentito persino a suo padre
A sei mesi dall'omicidio di Marco, Salvatore Ciontoli, ilpapà di Antonio, si è offerto di farsi intervistare per conto della nota rivista settimanale Giallo. L'uomo ha dichiarato: "Mio figlio mi ha sempre detto che la pistola gli è scivolata e nel tentativo di afferrarla gli è partito il colpo". Probabilmente, il papà di Antonio non sapeva che il figlio ha cambiato versione, parlando di una sorta di "gioco", di "scherzo". Marina, la madre di Marco, è comprensibilmente ferma e decisa sulle sue convinzioni. Ha infatti affermato: "Ciontoli merita il carcere ... Mente a tutti". Quest'ultimo, secondo le informazioni della rivista Giallo, è un pregiudicato; per quali reati non è dato saperlo.
Marco Vannini è stato ucciso a Ladispoli presso la villetta dei suoceri e della sua fidanzata Martina. Costoro non vivono più quì. A confermarlo è lo stesso padre di Antonio: "Mio figlio-ha detto-non può più vivere in quella casa". Tuttavia, la mamma del 20enne ucciso ha fatto sapere: "E' una scelta loro, i Ciontoli si sono trasferiti perchè temono di essere intercettati dalle cimici".
Nonostante il cambio di versione da parte di Antonio, Salvatore continua a sostenere fermamente l'innocenza di suo figlio, affermando: "Mi ha detto di aver sparato per errore ed io gli credo, è stato un tragico incidente, mio figlio non è un assassino".