Le indagini riguardanti il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza sono in dirittura d'arrivo. Lo rivela il numero odierno del quotidiano 'Il Messaggero Veneto': gli inquirenti sono arrivati ormai alla soluzione del giallo e, ormai, il cerchio si sta chiudendo, sia per quanto riguarda il volto del killer che ha ucciso la coppia di fidanzati davanti alla palestra di Pordenone, sia per ciò che concerne il movente del duplice assassinio.

Omicidio Trifone e Teresa ultime news 30 dicembre: silenzio in Procura, vicinissimi alla soluzione

Per il momento, vige il massimo silenzio in Procura: si tratta di ore decisive e nessuna informazione riservata deve uscire da quel palazzo, altrimenti c'è il rischio di mandare all'aria mesi e mesi di indagini.

Forse gli inquirenti hanno già nelle mani la prova schiacciante che inchioderebbe l'assassino: la relazione dei Ris di Parma è stata esaminata accuratamente dagli inquirenti ma non è in quel dossier che potremo trovare l'elemento chiave per la soluzione del mistero.

Delitto Pordenone, notizie 30/12: perizia informatica decisiva?

Si attendono, infatti, i risultati delle perizie informatiche effettuate su tutti i dispositivi di proprietà del principale indagato per il delitto di Pordenone, ovvero Giosuè Ruotolo: gli esperti hanno setacciato accuratamente ogni supporto informatico. In particolare, sembra che la pista riguardante il profilo anonimo del Ruotolo e della fidanzata, Maria Rosaria Patrone, potrebbe rivelare elementi importanti per risalire al movente.

Molti dei nostri lettori saranno, infatti, a conoscenza, dell'iscrizione nel registro degli indagati della studentessa di giurisprudenza originaria di Somma Vesuviana. Quel profilo Facebook è stato utilizzato per inviare messaggi a Trifone e a Teresa? E se fosse, di cosa parlavano quei messaggi?

Caso Trifone e Teresa: chi ha sparato con quella Beretta semiautomatica?

Un altro elemento fondamentale è rappresentato dalla ricostruzione della storia dell'arma usata per uccidere la coppia di fidanzati: come ha fatto quella pistola Beretta semiautomatica a finire nelle mani dell'assassino? Gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione su un lotto di 20 pistole, fabbricate nel lontanissimo 1922 e vendute all'armeria di Cremona: per certo, l'arma non è stata oggetto di 'passaggi di mano illeciti' visto che la pistola ha conservato il proprio numero di matricola.Chi ha impugnato quell'arma la tragica sera del 17 marzo, uccidendo a sangue freddo Trifone Ragone e Teresa Costanza? Non dovremo attendere a lungo per la soluzione del 'giallo', magari accompagnata da una confessione.