In Francia sono state arrestate tre persone con la gravissima accusa di essere complici del killer che ha massacrato a sangue freddo una coppia di poliziotti nella loro casa in cui c'era anche loro figlio: il piccolo è un bambino di soli tre anni che ha assistito terrorizzato alla tragedia.

Questa volta il terrorismo jihadista si è spinto fino al limite estremo ed ha portato il terrore direttamente nelle case di chi cerca in ogni modo di combatterlo; mai prima d'ora i killer in nero del sedicente Stato islamico avevano osato tanto e questo rende la lotta al terrorismo internazionale ancora più complicata.

I fatti

Si sa che i due funzionari di polizia, Jean-Baptiste Salvaing di 42 anni, comandantedi polizia,e la sua compagna Jessica Schneider di 36 anni, segretaria amministrativa del dipartimento di polizia, erano appena rientrati a casa dopo il loro turno di lavoro quando sono stati raggiunti dal killer che si è subito dichiarato come convinto militante dell'ISIS e ha detto di volere combattere in ogni modo gli infedeli.

I due rappresentanti delle forze di sicurezza sono stati aggrediti ed immobilizzati prima di essere brutalmente massacrati in quella che si può definire una vera e propria carneficina; il killer, un uomo dinomeLarossi Abballa, è stato poi a sua volta abbattuto dalle forze antiterrorismo giunte sul posto poco dopo.

Chi sono gli arrestati

I tre arrestati vivevano anche loro nella cittadina di Mantes-la-Jolie, poco distante da Parigi, vicino a Magnanville dove è avvenuta la strage, e avrebbero stretto legami con i capi del sedicente Stato islamico attraverso la propaganda jihadista, su Internet e avrebbero poi conosciuto l'autore materiale della carneficina.

Si sa che Larossi Abballa eragià conosciuto dalle forze di sicurezzae di intelligence proprio per essere un fervente estremista e per la sua attività di propaganda delle sue idee radicali e di jihad; l'uomo sarebbe stato anche a capo di unarete che procurava contatti ai foreign fighters che volevano andare in Siria, in Iraq e soprattutto in Pakistan ad addestrarsi nei campi delCaliffato.

Sembra che il killer si sia barricato a casa delle vittime ed abbia tentato di intavolare una trattativa prima di essere abbattuto dalle forze antiterrorismo; secondo alcuni il terrorista avrebbe anche filmato la strage e postato un video di incitamento jihadista su un social network.