Brexit si o Brexit no? E' questa la domanda che sta tenendo con il fiato sospeso un intero continente, o forse sarebbe meglio dire il mondo intero. Mentre le minacce terroristiche all'Europa si susseguono, scenari catastrofici vengono prospettati se la Gran Bretagna uscirà dalla zona Europa. Cerchiamo però di capire meglio questa possibilità sempre più concreta, in vista del prossimo referendum del 23 giugno nel quale i cittadini britannici potranno e dovranno dire la loro. Come è possibile orientarsi verso una scelta o l'altra quando il fronte del si e quello del no portano avanti argomentazioni all'apparenza ineccepibili?

Con gli esempi degli altri paesi tanto per cominciare.

Il referendum greco e quel no che ancora fa discutere

Nel luglio del 2015 il 61% dei greci votò no al referendum che chiedeva loro se desiderassero rimanere ancora nella zona euro. Cioè i greci si espressero chiaramente dicendo basta all'austerity. Subito dopo, il ministro delle finanze Varoufakis rassegnò le sue dimissioni apparentemente per favorire le trattative successive tra l'Europa e la Grecia, dato che l'Europa stessa aveva dichiarato di non voler piùdiscutere con lui. Nemmeno due mesi fa però giunse la notizia di una nuova crisi nei trattati greco-europei. L'austerity incalza e gli accordi saltano. Insomma un no, quello greco, che pare non sia andato giù all'Europa, di fatto alla Germania, e che rischia di ripercuotersi sui cittadini.

Come a dire che i referendum lasciano un po' il tempo che trovano?

L'Islanda, salvata dalla crisi con il fallimento delle banche

Una situazione ben diversa è quella che ha visto l'Islanda salvarsi dalla tanto temuta, quanto evidentemente virtuale, crisi economica. Cos'ha fatto l'Islanda per salvarsi da quel baratro che viene prospettato in questi giorni agli inglesi e che di fatto terrorizza chiunque osi opporsi alla zona euro?Semplice, ha lasciato che le banche fallissero.

La conseguenza è stata il Pil che ha ripreso a volare, i banchieri sono stati condannati come responsabili della crisi e un paese è tornatolibero e prospero. Questi sono gli esempi che non vengono mai riportati.

Anche il Sun si schiera per il Brexit

Intanto in Gran Bretagna anche l'autorevole quotidiano"Sun" pubblica un editoriale nel quale spiega perché uscire dall'Europa porterebbe un futuro più luminoso per lo stato.

Parla di "inarrestabile espansione dello stato federale tedesco" e della possibilità, con l'uscita, di riaffermare una sovranità nazionale che farebbe di nuovo della Gran Bretagna la nazione invidiata da tutti.

Sembra quindi che l'uscita degli stati dall'Unione Europea, intesa come unico dominio economico, faccia paura solo ai mercati. Mercati che sono di fatto luoghi virtuali, capaci di bruciare miliardi in pochi istanti, quando l'unico parametro da adottare dovrebbe essere solo la volontà di chi vota e il benessere delle persone reali.

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