Se i sostenitori ed i miliziani del califfato che hanno in tasca un passaporto francese o belga sono svariate centinaia, non mancano, in tono minore, quelli che hanno il passaporto italiano, e non sempre si tratta di immigrati di seconda generazione che hanno ottenuto la cittadinanza. E' di queste ore la notizia dell'arresto di un cittadino italiano in Marocco, accusato di preparare attacchi per conto dello pseudo stato islamico.
L'arresto di un italiano in Marocco
L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità, è stato tratto in arresto mercoledì scorsoall'aeroporto di Oujda, nei pressi del confine con tra il Marocco e l'Algeria.
Era residente in Belgio, ma aveva passato un lungo periodo nella capitale marocchina, Casablanca, dopo il suo arrivo nel paese circa un anno fa. Secondo il ministro dell'interno marocchino, che ha annunciato personalmente la notizia, l'italiano si sarebbe convertito all'islam, e sarebbe stato indottrinato da un gruppo di estremisti islamici, al punto che avrebbe cercato, nel 2014, di unirsi ad un campo di addestramento dei jihadisti dell'Isis.
Il caso di Giuliano Delnevo
Se la notizia fosse confermata, non si tratterebbe del primo italiano a sposare la causa della jihad islamica. Nel 2013 suscitò scalpore tra l'opinione pubblica il caso di Giuliano Delnevo, un giovane poco più che ventenne che cinque anni dopo essersi convertito all'islam, ed essersi "radicalizzato", aveva deciso di recarsi in Siria, e unirsi alla battaglia degli islamisti che lottano per buttare giù il governo di Assad.
Su Youtube è ancora presente il canale "Liguristan Tv", che Delnevo aveva creato per criticare i governi occidentali e promuovere la religione musulmana. Secondo il padre, che lo considera "un eroe", il ragazzo sarebbe partito per sostenere le truppe che lottano contro Assad, dopo essere rimasto colpito dalla violenza del regime siriano.
La morte sul campo di battaglia in Siria
Delnevo è morto sul campo di battaglia, per cercare di portare in salvo un altro miliziano, di origine somala, con il quale aveva instaurato una solida amicizia. Mentre cercava di trascinarlo fuori dalla linea di fuoco dell'esercito siriano, è stato colpito. I suoi diari e le sue memorie sono stati acquisiti dall'intelligence, per capire come si è mosso e carpire eventuali informazioni utili.