Ieri ad Orlando, in Florida sono morte una cinquantina di persone che si trovavano in un locale notturno, proprio come accadde al Bataclan di Parigi alcuni mesi fa, dove quella maledetta sera novantatré vite vennero spezzate dalla furia omicida di un commando dell'Isis che sparò colpi di Kalashnikov sulla folla inerme. Una strage per la quale, giustamente il mondo si indignò, ed espresse il proprio sdegno e la vicinanza alle famiglie delle vittime con tributi, cortei, fiaccolate e messaggi di cordoglio sui social network che gridavano all'unisono "Je Suis Paris".
Euro 2016: nemmeno un minuto di silenzio
Ieri un massacrosimile è avvenuto in Florida, a sparare in un affollato e rinomato gay pub è stato un uomo, che condivideva gli stessi distorti ideali degli attentatori di Parigi, seppure le motivazioni della carneficina al momento sembrano essere differenti. Eppure l'Europa dello sport, quella che in questi giorni in Francia sta assistendo,in un atmosfera blindata, alCampionato Europeo di calcio 2016, sembra essere rimasta indifferente alla stragedi Orlando. Nessun minuto di silenzio ieri sera, prima della partita Germania-Ucraina, e nessun altro tipo di tributo o messaggio "I am Gay" o "I am Orlando" sui social network, niente.
Dall'altra parte dell'oceano, invece, lo sport si è fermato, inCopa America, prima della partita, i giocatori brasiliani, i giocatori peruviani, ed anche la tifoseria hanno osservato un minuto di silenzio per onorare le vittime della strage di Orlando.
Stessa cosa è accaduta in America anche per gli altri sport.In Europa, nulla, sembra quasi che i morti e le stragi siano una consuetudine, facciano ormai parte della quotidianità e non rappresentino più l'eccezione per la quale bisogna indignarsi e onorare le vittime anche se solo con un minuto di silenzio.
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