La notizia sta facendo letteralmente il giro del mondo. Un attentato terroristico ha colpito nuovamente la Francia e in particolare Nizza, dove ieri sera intorno alle 22.30 un camionha investito centinaia di persone assiepate sul lungomare per i fuochi d'artificio della festa del 14 luglio. Dopo unocambio di colpi di pistola con la polizia, il conducente è stato ucciso. Il bilancio provvisorio parla di almeno 77 morti e almeno 100 feriti.
Le parole dei tre scampati all'attentato
Blasting Newspoche ore dopo la strage, alle 2 del mattino, ha contattato telefonicamente in esclusiva tre giovani italiani, tutti originari della provincia di Pisa, che si trovavano proprio nella zona dell'attentato in quei tragici momenti.
I tre sono fra loro colleghi e lavorano nello stesso ristorante vicino al mare che è situato a soli 200 metri dal luogo nel quale il camion ha arrestato la propria folle corsa. Fra i tre solo Edoardo Gabaglio, classe 1990 residente nel comune di Chianni, era al lavoro in quel momento, ecco le sue parole: "Stavo lavorando in cucina quando con i miei colleghiabbiamo sentito urlare e siamo usciti per vedere, a quel punto ho visto scappare migliaia e migliaia di persone. Così siamo subito tornatidentro e abbiamo sentito sparare ripetutamente, una mitraglietta credo. Nel frattempoci siamo chiusi in cucina ed eravamo forse 150 persone.Io ero rannicchiato e per 10 minuti ho pensato di morire perché le persone entravano in cucina e piangevano.Si era sparsa la voce di una bomba o temevo che qualcuno venisse dentro ad ammazzarci.
La paura di morire era tanta.Dopo 10 minuti ci siamo accorti che la situazione era sotto controllo li e siamo scappati a casa.Ora sono un po tranquillo ma una paura cosi mai provata.A sparare non so chi èstato, se polizia o gli attentatori, ma li ho sentiti."
Ilaria Pace, cuoca classe 1990 di San Miniato, ecco le sue parole: "Lavoro anche io nelristorante di Edoardo ma ieri avevo la sera libera, quindi stavo sul lungo mare nella zona vecchia di Nizza con un mio amico per provare a vedere i fuochi d'artificio.Poi ho sentito altri colpie non ho sentitola differenza con i botti.
Era a 400 metri da me. I terroristi secondo me l'hanno studiata, per confondersi con i rumori. In quella zona della città ci sono vicoli stretti,la gente ha iniziato a fuggire e tutti i tavoli di un ristorante lì vicino sono caduti. Ho visto un'orda di persone scappare e anche se non avevo capito il motivo viene di istinto spaventarsi.
Ci siamo chiusi dentro e abbiamo visto persone che andavano di corsain direzione opposta. Solo quando la genteha smesso di correre siamo usciti. Non ho mai capito che cosa fosse successo fino a quando non sono quasi arrivata a casa".
Infine Pieralberto Rampini, classe 1986 di Pontedera, ci ha detto:"Pure io lavoro nello stesso ristorante ma ero di riposo e mi trovavo in casa, che comunque si trova a soli 500 metri dal luogo dell'attentato, quindi potenzialmente ero a rischio. Ma non mi ero reso conto di niente, ma ho capito che cosa era successoper telefono da Edoardo che aveva appena sentito degli spari: i turisti avevano invaso la cucina. Io chiaramente sono rimasto dentrocasa e ho sperato che i miei amici ce la facessero a raggiungermi quanto prima".
I tregiovani toscanihanno infine detto: "E' stata una paura grandissima. Qui a Nizza il clima è surreale,pare una città fantasma. Stanotte nessuno di noi riuscirà a chiudere occhio."