Ad otto mesi dagli attentati al Bataclan di Parigi, prima che la Francia fosse nuovamente sconvolta dall'attentato che si è consumato ieri sera a Nizza, dove un terrorista ha travolto la folla con un camion provocando almeno 80 morti, i reparti speciali francesi hanno riapertole polemiche, con unalettera sul "Canard Enchaîne" dove rivolgono precise accuse al loro capo, che per evitare di intervenire contro i terroristi, si nascose dietro alle "competenze territoriali", nonostante le teste di cuoio fossero pronte ad entrare in azione contro gli uomini dell'Isis.

Le accuse delle teste di cuoio

Se all'indomani dell'attentato al Bataclan i familiari delle vittime hannorivolto varie accuse alle istituzioni, questa volta le polemiche provengono dall'interno dello stato stesso e precisamente da uno dei corpi scelti più stimato del paese, ilGruppo d'intervento della gendarmeria nazionale (Gign), paragonabile ai Gis dei nostri Carabinieri, che denuncia come nonostante i soldati fossero pronti ad entrare in azione, quella notte non furono dispiegati in nessuna operazione antiterrorismo. La lettera delle teste di cuoio usa toni durissimi verso ilcolonnello Hubert Bonneau, accusato di "essersi imboscato" con la scusa della competenza territoriale: "Ha dimenticato di essere un gendarme.

Ci vergogniamo di lui e dell'intero corpo", si legge nella lettera.

La ricostruzione di quella terribile notte

I gendarmi dei reparti speciali vengono allertati per l'attentato in corso solo un'ora dopo l'attentato allo Stade de France. Cercano di mettersi in contatto con le altre unità d'élite francesi per coordinare un intervento, ma non ricevono risposta.

In seguito arriva l'ordine di dispiegare gli incursori, addestrati per fare fronte anche ad attacchi chimici o nucleari, in una caserma vicina a Place de la Bastille, ma una volta raggiunto il posto resteranno lì "parcheggiati" per diverse ore, mentre la città è nel caos più totale, senza essere chiamati in azione.

La commissione parlamentare d'inchiesta

Il mancato intervento del Gign aveva suscitato sin dall'inizio perplessità, tanto che la questione era stata affrontata anche dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sugli attentati, che però si è pronunciata sostenendo che il mancato intervento dei Gign non sia stato un errore grave. Secondo i relatori al Bataclan erano già dispiegati due reparti speciali, ed era prudente mantenere i gendarmid'élite pronti ad entrare in azione in caso di nuovi attacchi. Tuttavia molte teste di cuoio ritengono che non farli intervenire sia stato uno smacco al corpo.