La morte di Emmanuel Chidi Namdi ha suscitato un incredibile scalpore sui social network: si tratta dell'ennesimo omicidio a sfondo razziale, che è tra l'altro avvenuto in una zona dove negli ultimi mesi è stato registrato un inaudito picco di violenza. A farne le spese questa volta è stato un giovane nigeriano che si trovava da poco in Italia grazie allo status di rifugiato politico. Lui e sua moglie Chiniary hanno alle spalle una storia tragica, come per quasi tutti gli immigrati che per disperazione giungono nel nostro paese. Ma per loro l'arrivo in Italia non ha segnato l'inizio di una nuova vita, bensì la fine di tutte le speranze.

Le prime ricostruzioni, basate principalmente sulle parole della vedova, sembravano non lasciare adito a dubbi. Il 39enne fermano Amedeo Mancini avrebbe insultato pesantemente la donna chiamandola "scimmia africana": suo marito è intervenuto in sua difesa e la rissa ben presto è degenerata, fin quando l'italiano ha ucciso a pugni e calci Emmanuel.

Chiniary cambia versione davanti ai testimoni oculari? I legali smentiscono

Sono passati giorni dal terribile accadimento, e la storia sembra prendere una piega diversa. Sono infatti comparsi ben 6 testimoni oculari che smentiscono le parole della vedova, tanto da costringerla a ritrattare le sue prime dichiarazioni(notizia però smentita dai legali della donna).

Lo stesso Amedeo Mancini, ora trattenuto in carcere in custodia cautelare, ha rivelato di aver visto tre nigeriani armeggiare attorno alcune auto parcheggiate, e di essere intervenuto con insulti proprio per questo motivo. Sul web continuano a comparire notizie in merito a questo cambio di rotta delle indagini, ma non ci sono conferme da parte delle autorità.

Insomma, chi ha preso in mano quel famigeratopalo stradale per la prima volta?

Ciò che è sicuro, al momento, è che tutto ha avuto inizio da quell'orribile insulto, confermato dall'ultrà fermano su cui ricade l'accusa di omicidio preterintenzionale aggravato. Da qui in avanti le versioni divergono, ma la Procura fa sapere che attualmente Chiniary non è stata ascoltata di nuovo, per cui rimane valida la sua prima versione dei fatti.

Anche i legali della Fondazione Caritas in Veritate di Don Vinicio Albanesi confermano la stessa cosa. Attualmente è in corso di chiarimento ciò che è accaduto davvero, perché i testimoni oculari - considerati attendibili - si trovano d'accordo nel dichiarare che sia stato Emmanuel a scagliare il segnale stradale contro Amedeo. Addirittura sembra che la stessa Chiniary sia stata attivamente coinvolta nella rissa, tirando scarpe e dimenandosi in maniera pericolosa.