L'immagine di una donna per terra, coi jeans aperti e tirati giù, postata sul profilo Facebook di un negozio di scarpe di Frascati (Roma) è agghiacciante. Sì perché la foto è stata pubblicata per reclamizzare un paio di scarpe. A postare il nauseante scatto, ovviamente opinabile, è stato il negozio Eredi Corazza.

IXOS biasima foto donna stuprata

Alla vista della foto che usa lo stupro per presentare una marca di scarpe, tantissimi utenti hanno postato commenti di sdegno e riluttanza. Chiaramente, lo scatto non solo avvilisce le donne ma tende a minimizzare anche lo stupro.

Non è ammissibile tutto ciò. Molti utenti hanno attaccato duramente il negozio Eredi Corazza. Tale foto è stata biasimata anche dall'azienda che produce le scarpe pubblicizzate, ovvero la IXOS, scrivendo sui vari social che "chi ha pubblicato tale scatto lo ha fatto in totale autonomia decisionale". Il noto brand, quindi, non è stato messo al corrente da Eredi Corazza della disgustosa immagine su Facebook.

IXOS ha sottolineato che non vuole assolutamente dare risalto al messaggio che la foto in questione evoca, un messaggio contrario ai principi dell'azienda ed estraneo al prodotto. E' pazzesco usare l'immagine di una donna stuprata per indurre le persone ad acquistare un paio di scarpe.

Store Frascati ha pubblicato foto in autonomia

IXOS ha chiesto scusa, sui social, atutti coloro che sonostati turbati dalla foto postata da Eredi Corazza, ribadendo la sua estraneità alla vicenda. Lo store di Frascati, infatti, non avrebbe mai comunicato il suo intento sgradevole all'azienda. IXOS ha sottolineato poi sui social che non fa parte della sua politica commerciale "innescare polemiche e attirare l'attenzione grazie a meccanismi di questo tipo".

Scatto decisamente kitsch e, a dir poco, inopportuno quello pubblicato da Eredi Corazza su Facebook. La foto è diventata virale nel giro di poco tempo ed ha fatto indignare il mondo del web. La vicenda, come hanno rimarcato molti internauti, non fa altro che evidenziare quanto la voglia di suscitare clamore, e quindi richiamare l'attenzione, spesso non tenga conto di principi e valori importanti, come la dignità umana.